Roma , 17 May, 2016 / 3:00 PM
Nella suggestiva e bellissima cornice dei Mercati di Traiano a Roma, una mostra che raccoglie marchi, loghi, firme e simboli vari, presupposti della comunicazione per l’uomo antico e moderno. Ancora oggi, come nell’antichità, si comunica con simboli, con bolli. Per riconoscersi e riconoscere.
La mostra al Museo dei Fori Imperiali racconta tutto questo. vetri, piatti avevano impressi i simboli distintivi dei propri produttori, le derrate alimentari venivano trasportate in botti e anfore timbrate da impresari e commercianti, così come si usava marchiare schiavi o condannati o lasciare il proprio marchio nelle medicine del tempo. Nella mostra sono esposti molti di questi esempi, preziosi reperti provenienti da musei romani e internazionali, tra cui il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia. In quanto, soprattutto il mondo romano, non è esente da questo sistema di simboli.
Una società “pre-industriale” quella romana che occupava nel “terzo settore” gran parte della forza lavoro e delle risorse, permise il moltiplicarsi di botteghe, di aziende produttive e commerciali all'ingrosso e al dettaglio, di depositi, di magazzini, di corporazioni, di artigiani e trasportatori in tutto l’impero. E c’era l’esigenza di un riconoscimento.
Il protagonista di questa mostra è dunque il segno, composto da una sequenza di lettere o da uno o più simboli, di riconoscimento delle officine dove erano stati prodotti o del commerciante che li aveva distribuiti. Simboli di una “società” il cui compito era quello di comunicare e codificare la propria identità. Proprio come ora.
La mostra è divisa in due macro sezioni: nella prima viene analizzato l’aspetto “industriale” del marchio, quindi gli officinatores (impresari) i mercatores (commercianti) con bolli laterizi, vetri, lucerne... Nella seconda macro sezione, invece, la produzione e il commercio marittimo a cui appartengono botti, anfore e alcuni marmi segnati dai cavatori. In ultimo il riferimento ai marchi moderni, con i loghi delle fabbriche e delle società di adesso.
Con la mostra “Made in Roma. Marchi di fabbrica e di possesso nella società antica” non si vuole solamente descrivere il mondo produttivo e commerciale dei Romani. Vuole anche aprire a nuove prospettive di ricerca e di analisi legate alla tradizione, alla competenza superiore, allo spirito stesso di un popolo e di una terra, alla ricerca di un sistema di valori unico, ma ancora di più alla volontà di partecipare a un sistema produttivo e culturale comune. All’appartenenza sociale.
La mostra, promossa da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con l'organizzazione di Zètema Progetto Cultura, resterà aperta al pubblico fino al 20 novembre ed è arricchita e animata da applicazioni multimediali.
Nella mostra ci sono anche attività divertenti e per bambini. Infatti ad arricchire il tutto c’è La Gatta Mic, una divertente gatta che si aggira per i Mercati di Traiano raccontandone segreti e curiosità. #LagattaMic è un progetto di alcuni ragazzi impegnati nel progetto Cybercultura di Roma Capitale.
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