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Papa Francesco in Armenia: il programma del viaggio

Papa Francesco abbraccia il Catholicos Karekin II al termine della celebrazione per i fedeli di rito armeno nella Basilica Vaticana, 12 aprile 215

Una visita al memoriale che ricorda “il grande male”, ovvero il massacro degli armeni che all’inizio del XX secolo provocò 1 milione e mezzo di morti. Una preghiera per la pace, una dichiarazione congiunta e un pranzo ecumenico con la Chiesa apostolica armena, ovvero la Chiesa Cattolica Ortodosso Gregoriana, considerata una delle comunità più antiche del mondo. Una preghiera per la pace. Sono i momenti salienti del viaggio di Papa Francesco in Armenia, dal 24 al 26 giugno, il cui programma è stato diffuso oggi dalla Sala Stampa Vaticana.

All’arrivo, nel pomeriggio del 24 giugno, Papa Francesco andrà prima alla cattedrale apostolica di Etchmiadzin, dove lui e il Catholicos faranno un indirizzo di saluto. Solo dopo, comincia la serie di appuntamenti istituzionali: la visita al Presidente della Rpeubblica, poi l’incontro con le autorità civili e il corpo diplomatico. Infine, un incontro personale con il Catholicos Karekin II, nel Palazzo Apostolico.

Sabato 25 giugno, il momento clou del viaggio: la visita al Tzitzernakaberd Memorial Complex, il “museo del genocidio”, dove fu anche Giovanni Paolo II nel suo viaggio del 2001. Lì, il Papa santo pregò con parole che ricordavano l’impegno dei pontifici per scongiurare il genocidio. E fu proprio riprendendo una dichiarazione di San Giovanni Paolo II che Papa Francesco parlò di “genocidio” riferendosi al massacro degli armeni nell’indirizzo di saluto alla Santa Messa per i fedeli di rito armeno il 12 aprile 2015. 

La crisi diplomatica con la Turchia è recentemente rientrata. Ed è da vedere se Papa Francesco, di fronte a quel santuario, userà di nuovo la parola genocidio.

Dopo la visita al Memoriale, Papa Francesco si trasferirà a Gyumri, la seconda città più popolosa del Paese che è stata vittima di un fortissimo terremoto nel 1988. Lì, visiterà la Cattedrale Armeno Apostolica delle Sette Piaghe, e poi la Cattedrale Armeno Cattolica dei Santi Martiri.

Quindi, il ritorno a Yerevan, la capitale, dove il Papa e il Catholics saranno protagonisti di un incontro ecumenico seguito da una preghiera per la pace.

Domenica 26 giugno, il Papa incontra i vescovi cattolici armeni nel Palazzo Apostolico ad Etchmiadzin, e poi parteciperà alla Divina Liturgia nella Cattedrale Armeno apostolica. Quindi, avrà luogo un pranzo ecumenico con il Catholicos, gli arcivescovi e vescovi della Chiesa Armena Apostolica, i vescovi cattolici armeni e i cardinali e vescovi del seguito papale.

Nel pomeriggio, l’incontro con i benefattori della Chiesa armena apostolica, e la firma di una dichiarazione congiunta con il Catholicos. Quindi, un trasferimento nel monastero di Khor Virap.

 L’ importanza del monastero e` legata al fondatore del Cristianesimo in Armenia - Gregorio l'Illuminatore. La leggenda narra che Il re pagano Tiridate III tenne San Gregorio l’Illuminatore, reo di aver professato e diffuso il cristianesimo, imprigionato per 12 anni in un pozzo (khor virap significa “pozzo profondo”) dove alcune donne cristiane gli portavano cibo in gran segreto.

Gregorio l’Illuminatore fu liberato dal carcere, per ordine della sorella del re Khosrovidukht, perché guarisse il sovrano dalla licantropia, malattia in cui era caduto a seguito del rifiuto della vergine cristiana Hripsime di sposarlo. 

Dopo la preghiera, cerimonia di congedo all’aeroporto e quindi il ritorno a Roma.

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