Città del Vaticano , 13 May, 2016 / 9:00 AM
Anche gli ambasciatori presso la Santa Sede saranno coinvolti nelle celebrazioni del Giubileo dei Senzatetto. Per ora, si tratta solo di una iniziativa personale delle ambasciate di Ungheria, Francia e Svizzera, le “nazioni di San Martino”, di cui ricorre il 1700esimo anniversario dalla nascita.
Il santo, celebre per aver dato metà del suo mantello a un mendicante quando era ancora pagano e soldato dell’impero romano (da quell’episodio scaturì la sua conversione) viene ricordato l’11 novembre. E proprio in quel giorno inizierà il Giubileo della Misericordia di migliaia di senzatetto, mentre il 13 novembre migliaia di senza fissa dimora provenienti da tutta Europa parteciperanno alla Messa presieduta da Papa Francesco.
Ancora il programma non è stato definito, ma ci sarà anche una grande cena per i senzatetto. Ed è lì che è nata l’idea, per le ambasciate di Ungheria, Francia e Svizzera presso la Santa Sede, di farsi promotori di un contributo.
“Faremo qualcosa di concreto”, ha detto Eduard Habsburg-Lothringen, ambasciatore di Ungheria presso la Santa Sede, nel corso di una tavola rotonda su San Martino di Tours presso l’Accademia di Ungheria lo scorso 9 maggio, alla presenza dei colleghi Pierre-Yves Fux, ambasciatore di Svizzera presso la Santa Sede, e François-Javier Tilliette, incaricato di affari dell’ambasciata di Francia presso la Santa Sede.
Per ora, l’aiuto concreto potrebbe consistere in una donazione in denaro – di cui ancora non è stata decisa l’entità – in favore della cena, per comprare il cibo e organizzare la logistica. Ma l’idea è anche quella di coinvolgere gli stessi ambasciatori in un impegno concreto nella cena. Per esempio, servendo ai tavoli con i senzatetto, oppure cucinando (potrebbe essere il caso di Neven Pelicarić, ambasciatore di Croazia presso la Santa Sede, la cui passione per la cucina lo ha portato persino ad esibirsi ad uno show tv).
Resta ancora tutto da definire, anche il programma della cena stessa. Se ne fa carico l’associazione Lazare, francese, che fa un programma di alloggi per i senzatetto tutto basato sulla responsabilizzazione: vengono offerti appartamenti in cui possono vivere dalle 6 alle 10 persone, ognuno in una camera singola. La maggior parte degli abitanti sono appunto senza tetto, che sono guidate da associazioni specializzate che li aiutano anche a trovare lavoro e uscire fuori dalla loro condizione di esclusione. Almeno una volta a settimana, c’è un pasto comune. Le spese sono condivise dagli abitanti degli appartamenti, che così sono responsabilizzati a trovare lavoro e uscire dalla loro situazione di emarginazione.
Lazare è un partner dell’associazione Fratello, anche questa francese, che si occupa delle sedi in territorio francese ma anche in tutto il mondo degli ultimi.
L’associazione è nata a seguito dal pellegrinaggio di 150 persone di strada provenienti dalla Francia che erano arrivati a Roma nell’ottobre 2014 e avevano avuto l’occasione di incontrare brevemente Papa Francesco.
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