Città del Vaticano , 22 April, 2016 / 11:34 AM
“Possiamo domandarci, ognuno di noi: com’è l’annuncio nella mia vita? Com’è il mio rapporto con Gesù che intercede per me? E com’è la mia speranza? Ci credo davvero che il Signore è risorto? Credo che prega per me il Padre? Ogni volta che io lo chiamo, Lui sta pregando per me, intercede. Credo davvero che il Signore tornerà, verrà? Ci farà bene domandarci questo sulla nostra fede: credo nell’annuncio? Credo nell’intercessione? Sono un uomo o una donna di speranza?”.
Nel giorno in cui ricorre il 43.mo anniversario della professione religiosa di Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco a Santa Marta parla di annuncio, intercessione e speranza.
Come riporta la Radio Vaticana il Papa ha commentato le letture di oggi parlando dell’ annuncio come è stato vissuto dagli apostoli. “Quando Giovanni e Pietro sono stati portati al Sinedrio, dopo la guarigione dello storpio, e i sacerdoti hanno proibito loro di parlare di questo nome di Gesù, della Resurrezione, loro con tutto il coraggio, con tutta la semplicità dicevano: ‘Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato’, l’annuncio.
E così il Papa ricorda le parole di Gesù nel Giovedì Santo:“Non sia turbato il vostro cuore, abbiate fede. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Vado a prepararvi un posto”: Gesù prega per noi e questa è l’intercessione.E come prega Gesù?: “Credo che Gesù faccia vedere le piaghe al Padre, perché le piaghe se le è portate con sé, dopo la Resurrezione: fa vedere le piaghe al Padre e nomina ognuno di noi”.
Allora ecco la speranza di tutta la Chiesa, ha proseguito, che “è in attesa della venuta di Gesù: Gesù tornerà. E questa è la speranza cristiana”.
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