Roma, 22 March, 2025 / 12:30 AM
La nomina del vescovo Hryhoriy Komar come amministratore apostolico sede vacante ad nutum Sanctae Sedis per i fedeli cattolici di rito bizantino in ucraina, lo scorso 7 marzo, ha rappresentato un cambio di era. Il gregge greco-cattolico ucraino era stato guidato, sin dal 2009, da Dioniso Lachoviz, prima nella qualità di visitatore apostolico (amministratore era il Vicario del Papa per la diocesi di Roma, il Cardinale de Donatis), e poi di esarca nel 2020. Nel mezzo, la decisione di Papa Francesco, nel 2019, di stabilire un esarcato per i fedeli ucraini cattolici di rito bizantino in Ucraina, che fu poi regolamentato nel 2023.
L’amministratore governa la diocesi con tutte le prerogative del vescovo, sebbene in forma vicaria, cioè a nome del Papa. La sede risulta però vacante. Non sappiamo se Papa Francesco deciderà di mantenere il vescovo Komar come esarca. È interessante notare, però, la decisione di operare la transizione, necessaria, tra l’altro, perché il vescovo Lachoviz aveva già 79 anni e aveva superato di quattro anni l’età in cui si deve rinunciare per limiti di età.
La scelta di Komar è comunque interessante. Il vescovo, nato nel 1976 nella regione di Leopoli, si è laureato nel 2000 presso il Seminario Teologico dello Spirito Santo di Leopoli e in seguito ha conseguito la licenza in teologia orientale presso il Pontificio Istituto Orientale di Roma.
Sacerdote dal 2001, è stato anche vicerettore ed economo presso il Seminario teologico di Drohobych, censore della diocesi, consigliere del Dipartimento teologico della Curia patriarcale della Chiesa Greco-cattolica Ucraina e protosincello della diocesi di Sambir-Drohobych.
Nel 2014, è stato nominato vescovo ausiliare dell’eparchia di Sambir-Drohobych,
Dal 2022, è capo della Commissione Liturgica Patriarcale.
L'Esarcato Apostolico per gli Ucraini copre l'intero territorio italiano. La cura spirituale dei fedeli, riuniti in 173 comunità, è assicurata da 82 sacerdoti.
La chiesa cattedrale e sede dell'Esarcato Apostolico è la chiesa parrocchiale dei Santi Sergio e Bacco a Roma.
L'inizio della presenza massiccia dei greco-cattolici ucraini in Italia risale alla fine del secolo scorso. La cura pastorale veniva svolta nell'ambito del Servizio "Migrantes" della Conferenza Episcopale Italiana attraverso la nomina di un coordinatore nazionale, mentre i pastori delle comunità venivano nominati dai vescovi diocesani locali. La comunicazione con la Chiesa madre era assicurata anche attraverso la persona del visitatore apostolico.
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