Città del Vaticano , 17 March, 2016 / 1:15 PM
"Molti di coloro che sono colpiti dai problemi più gravi del mondo attuale, dalla violenza e dall’intolleranza, sono diventati rifugiati, tragicamente costretti ad abbandonare le loro case, privati della loro terra e della loro libertà".
Lo ha detto con forza Papa Francesco ai giovani partecipanti al "2016 Harvard World Model United Nations " incontrati in Aula Paolo VI.
Studenti di 115 paesi del mondo sono arrivati a Roma per partecipare a questo evento organizzato dal World Harvard Model United Nations della Harvard University in collaborazione con l'associazione italiana United Network. Giovani tra i 18 e i 24 anni simulano i lavori di venti tra Commissioni delle Nazioni unite, organizzazioni internazionali e corpi governativi, discutendo di scenari di guerre, crisi economiche, cambiamenti climatici e temi ambientali, emergenze sanitarie, e molto altro.
Il tema della conferenza di quest’anno, “Future 25”, chiederà ai ragazzi di imparare dal passato per progettare le istituzioni globali del futuro.
Il Papa ha rivolto ai giovani del "WorldMun" queste parole: "Come studenti universitari, vi dedicate in modo particolare alla ricerca della verità e della comprensione, alla crescita nella sapienza, non solo a vostro beneficio ma per il bene delle vostre comunità locali e dell’intera società. Spero che questa esperienza vi porti ad apprezzare la necessità e l’importanza di strutture di cooperazione e di solidarietà, che sono state forgiate dalla comunità internazionale nel corso di molti anni".
WolrdMun venne fondato con la missione di formare la nuova generazione di leader mondiali, e insegnare agli studenti universitari a comprendere il mondo in cui vivono e ad usare gli strumenti della cooperazione e della diplomazia per migliorarlo. In merito a questo il Papa ha infatti esortato i ragazzi :"Ci sono famiglie e individui che vivono ogni giorno lottando, che cercano di prendersi cura dei loro figli e di provvedere ad essi non solo per il futuro, ma anche per le elementari necessità dell’oggi. Così pure, molti di coloro che sono colpiti dai problemi più gravi del mondo attuale, dalla violenza e dall’intolleranza, sono diventati rifugiati, tragicamente costretti ad abbandonare le loro case, privati della loro terra e della loro libertà".
Persone che hanno bisogno di aiuto, dice il Papa con la speranza "che la vostra esperienza vi abbia condotti a vedere l’impegno della Chiesa Cattolica nel servire i bisogni dei poveri e dei rifugiati, a sostenere le famiglie e le comunità e a proteggere l’inalienabile dignità e i diritti di ogni membro della famiglia umana. Noi cristiani crediamo che Gesù ci chiama a servire i nostri fratelli e sorelle, a prenderci cura degli altri, a prescindere dalla loro provenienza e dalle circostanze. Tuttavia, questo non è solo un distintivo dei cristiani, ma è una chiamata universale, radicata nella nostra comune umanità."
Nell'attesa del Papa i ragazzi hanno organizzato un vero concerto di musica swing con brani famosi anche in Italia.
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