Papa Francesco – che il 13 marzo ha celebrato il suo decimo anniversario come leader della Chiesa cattolica – è un esplicito sostenitore dei migranti e dei rifugiati. Lo è stato durante tutto il suo pontificato, e la questione sta chiaramente a cuore essendo figlio di migranti italiani, nato in Argentina nel 1936.
L'appuntamento di oggi per la Stazione quaresimale è alle 18 a San Saba all' Aventino. O meglio al "piccolo Aventino".
"Il futuro non può essere nei campi per sfollati". E' netto Papa Francesco nel suo discorso agli sfollati interni alla “Freedom Hall, l'edificio costruito nel 2011 dopo l’indipendenza del Paese, sala riunioni dall’Assemblea Legislativa Nazionale di Transizione.
“La parrocchia di san Saba a Roma vuole camminare ogni giorno come un pellegrino. La vita di Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, è mossa da questa attitudine: egli stesso nella sua Autobiografia si definisce “il pellegrino”.”
"Per rispondere all’invito di Papa Francesco, che nella Enciclica Fratelli tutti rinnova più volte la necessità di preparare un’adeguata accoglienza ai migranti che fuggono da guerre, persecuzioni e catastrofi naturali, le Suore Serve della Divina Provvidenza di Catania, hanno deciso di offrire a Papa Francesco, attraverso l’Elemosineria Apostolica, in comodato d’uso gratuito, il loro stabile in via della Pisana". Così riporta un comunicato dell’Elemosineria Apostolica diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede.
Il Cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere di Sua Santità, è a Lesbo su mandato del Papa insieme ad alcuni responsabili della Comunità di Sant’Egidio per portare in Italia dopodomani un gruppo di 33 profughi richiedenti asilo politico. L’iniziativa ha avuto il nulla osta del Ministero dell’Interno della Repubblica Italiana.
Si è concluso il viaggio in Grecia del Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.
“Dio non ha mai detto che la sofferenza in se stessa è un bene, ma egli ci han insegnato, per mezzo di suo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, che ha sofferto ed è morto per i nostri peccati , che le nostre sofferenze, se unite a quelle di Cristo, hanno valore per la salvezza del mondo”.
Prima del termine della messa il Papa ha recitato la preghiera dell’ Angelus e ha ricordato la beatificazione di Edvige Carboni, i rifugiati, nella Giornata Mondiale che l’ONU dedica a loro.
Non si tratta solo di migranti: si tratta anche delle nostre paure. Non si tratta solo di migranti: si tratta della carità. Non si tratta solo di migranti: si tratta della nostra umanità. Non si tratta solo di migranti: si tratta di non escludere nessuno. Non si tratta solo di migranti: si tratta di mettere gli ultimi al primo posto. Non si tratta solo di migranti: si tratta della nostra umanità. Non si tratta solo di migranti: si tratta di costruire la città di Dio e dell’uomo. Viene presentato oggi alla stampa il Messaggio di Papa Francesco per la Giornata del Migrante e del Rifugiato 2019.
Padre Sabino Maffeo è stato per anni il direttore della Specola Vaticana. Nel 2018 si è dedicato soprattutto ad organizzare convegni di studio su Padre Angelo Secchi nato esattamente 200 anni fa.
“Ho parlato con loro per circa tre quarti d’ora chiedendo notizie delle loro famiglie esortandoli a obbedire a tutte le leggi di questo paese e di non avere paura di rispondere apertamente quando vengono interrogati sulla allora identità”.
“Che ci fanno oltre cento hacker in Vaticano?”
Maggiore impegno economico a favore dei rifugiati, possibilità di ricevere l’eucaristia per coppie di diversa confessione cristiana e assoluta trasparenza nella gestione finanziaria delle diocesi.
“Desidero, ancora una volta, farmi voce di questi nostri fratelli e sorelle che invocano per il loro futuro un orizzonte di pace.
C’è stato anche un intervento della Santa Sede alla sessione speciale delle Nazioni Unite convocata per affrontare la questione di Gerusalemme. E, in quelli stessi giorni, in Myanmar, il Cardinale Charles Maung Bo portava assistenza ai Kachin, una delle tante minoranze perseguitate nella nazione, mettendo così in luce che non c’è solo il problema dei Rohingya, su cui invece i media volevano si focalizzasse il recente viaggio di Papa Francesco.
"Anche se non abbiamo soluzioni a tutti problemi è nostro compito essere presenti, tra gli uomini, con gli uomini, per gli uomini. Dobbiamo essere presenti proprio in quei luoghi che conoscono poca libertà e molta disperazione". Con queste parole l’arcivescovo di Amburgo, monsignor Stefan Heße, delegato alla questione dei rifugiati dalla Conferenza episcopale tedesca, ha aperto ieri, lunedì 6 novembre, a Colonia la terza edizione del vertice cattolico sulla pastorale per i rifugiati.
Si svolgerà a Vicenza nel 2019 il XXVII convegno Nazionale dei Diaconi. Lo ha annunciato il Presidente della Comunità del Diaconato in Italia Enzo Petrolino a conclusione delle giornate di Cefalù.
La nostra concreta attenzione deve andare "a donne, uomini, bambini in fuga da conflitti, violenze e persecuzioni. Ricordiamo anche nella preghiera quanti di loro hanno perso la vita in mare o in estenuanti viaggi via terra. Le loro storie di dolore e di speranza possono diventare opportunità di incontro fraterno e di vera conoscenza reciproca. Infatti, l’incontro personale con i rifugiati dissipa paure e ideologie distorte, e diventa fattore di crescita in umanità, capace di fare spazio a sentimenti di apertura e alla costruzione di ponti". Sono le parole di Papa Francesco, pronunciate domenica scorsa all'Angelus, con cui ha ricordato la Giornata Mondiale del Rifugiato che si celebra oggi in tutto il mondo.
Dopo la celebrazione ieri del Corpus Domini, Papa Francesco stasera tornerà a San Giovanni in Laterano, stavolta per aprire il Convegno ecclesiale diocesano. Ma prima il Pontefice incontrerà alcuni rifugiati, ospiti delle parrocchie romane. Ne ha dato notizia il Vicariato di Roma.