Roma, 18 January, 2025 / 2:00 PM
Il silenzio attorno. Pochi rumori. Anzi, sono suoni quelli che si odono vicino alla chiesa di Santa Prisca a Roma, sul colle Aventino. Suoni di note musicali (quelle del Canto gregoriano) e di cinguettii di uccelli. Il verde sembra accarezzare ogni brezza del leggero vento che spira attorno a questo scrigno d’arte e di fede, a pochi passi dal famoso Circo Massimo, dall’ancor più popolare Colosseo.
La chiesa di Santa Prisca sorge nel luogo in cui si trovava una domus romana (databile alla fine del I secolo). Alcuni storici attribuiscono la domus romana a Lucio Licinio Sura, altri - invece - l’hanno identificata come la residenza di Traiano prima che diventasse imperatore. Costruita ai tempi dell’imperatore Onorio (tra la fine del IV secolo e gli inizi del V), la chiesa ha avuto diversi rimaneggiamenti nella sua storia. Molti, i Pontefici che hanno provveduto al suo restauro: fra questi, Papa Adriano I (772-795); Papa Pasquale II (1099-1118) e poi, Papa Callisto III (1455-1458).
La sua facciata, riformulata nel XVI secolo dall’architetto Carlo Lombardi (o Lambardi) da Arezzo durante il pontificato di Clemente VII, registra un timpano imponente che troneggia su quattro paraste, partenti da un unico stilobate. Al centro, una porta, fiancheggiata da due colonne romane di granito, unico ingresso alla chiesa. Davanti a questo, un piccolo sagrato. Incastonato all’interno, il magnifico stile barocco, frutto di una ristrutturazione eseguita in vista del Giubileo del 1600, indetto da papa Clemente VIII. L’interno presenta tre navate, divise da due file di archi a tutto sesto. La navata centrale è coperta da un soffitto ottocentesco a cassettoni lignei. Nelle navate laterali vi sono degli affreschi raffiguranti gli apostoli, gli angeli e alcuni santi. Questi affreschi furono realizzati dal pittore fiorentino Anastasio Fontebuoni (1571-1626).
Ma chi è Santa Prisca? Il Martirologio Romano la descrive come "vergine, giovane romana, figlia di Aquila e Priscilla, uccisa in odium fidei sotto l’imperatore Claudio (41-54)". Gli "Acta Sanctorum" ci descrivono il suo martirio. Aveva soli tredici anni: messa in carcere sotto l’imperatore romano per essersi rifiutata di adorare la statua di Apollo, fu sottoposta alla tortura per poi essere condannata nel Circo Massimo. Ma i leoni, anziché divorarla, si prostrarono ai suoi piedi. Fu così che venne di nuovo messa in carcere, flagellata e gettata nel rogo. Ma anche le fiamme la lasciarono illesa. Infine la condussero al decimo miliario della via Ostiense e lì la decapitarono: ed è proprio in questa zona che è stata eretta una chiesa in suo onore.
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