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La Cina saluta il suo più anziano sacerdote, ordinato prima della Repubblica Popolare

Padre Giuseppe Guo Fude, il più anziano sacerdote di Cina, morto il 30 dicembre 2024

Alla fine dello scorso anno, c’erano solo venticinque sacerdoti in Cina ordinati prima della nascita della Repubblica Popolare Cinese del 1949. Dal 30 dicembre, sono solo 24. In quel giorno è morto, infatti, il padre verbita Giuseppe Guo Fude, a quasi 105 anni. È stato in carcere tre volte per un totale di 25 anni complessivi, ma ha sempre rifiutato di collaborare con il regime comunista.

Guo Fude era nato l’1 febbraio 1920. La sua era una famiglia di ferventi cattolici, e lui anche, all’età di 13 anni, entrò nel seminario minore di Yanzhou, da dove visse anche l’invasione giapponese.

Nel 1941, a ventuno anni, passò al seminario maggiore di Daizhuang, e viene ordinato sacerdote il 13 aprile 1947 insieme ad altri due compagni. Il vescovo che lo ordinò era un missionario verbita tedesco, Theodor Schu, che lo inviò poi a perfezionare i suoi studi a Manila, nel seminario dei Padri Verbiti.

Nel 1950, padre Guo Fude rientrò in Cina, per vivere il momento difficile della persecuzione comunista con la sua gente. Una scelta non facile, riporta Asia News, citando stralci di un suo memoriale.

“Non accettai – scriveva padre Guo Fude – di partecipare ad attività di denuncia contro altri membri del clero e mi rifiutai di collaborare con le autorità. E nel 1959, durante il movimento di ‘riforma ideologica’, fui arrestato e trascorsi otto anni e mezzo in prigione, accusato di attività eversiva contro lo Stato”.

Nel 1967, durante la Rivoluzione Culturale, viene accusato di essere una spia straniera e viene arrestato di nuovo, per essere liberato solo nel 1979. Nel 1982, ancora un arresto, perché diffondeva la fede, e uscì di prigione solo alla fine degli Anni Ottanta. In tutto, aveva trascorso quasi 25 anni in prigione.

Uscito dal carcere, riprese il suo ministero pastorale a Jining. Insegnò nel seminario e servì presso le comunità cattoliche locali fino ad oltre i novanta anni.

In occasione del suo centesimo compleanno – riporta sempre Asia News – padre Guo Fude scrisse “la prigione è diventata un luogo dove ho potuto riflettere, pregare e crescere spiritualmente. La mia prigionia mi ha dato la forza per affrontare le difficoltà della vita e continuare a servire Dio, con la consapevolezza che ogni prova era parte del suo piano divino. La mia esperienza in prigione mi ha insegnato che le ricchezze terrene sono effimere, mentre la fede in Dio è l'unica vera ricchezza”.

Le esequie sono state celebrate dal vescovo Giovanni Lu Peisen di Yanzhou, il quale ha ricordato anche una delle frasi di padre Guo Fude che hanno ispirato i sacerdoti cinesi.

Diceva: “Il sacerdozio non è una professione mondana, ma una grazia divina donata da Dio. Devi servire il popolo, ma senza essere contaminato dallo spirito mondano; devi amare tutti, ma senza cercare nulla per te stesso; devi prima imparare a chinarti e lavare i piedi degli altri, per essere degno di avvicinarti al Corpo e al Sangue di Cristo”.

 

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