Roma, 06 December, 2024 / 9:00 AM
Festa grande oggi per San Nicola, una figura che nella tradizione è legata - in una certa misura - a Santa Claus, la figura "antelitteram" di Babbo Natale che nascerà invece dalla penna di Clemente Clarke Moore, scrittore americano che nel 1823 scrisse la poesia "A visit from St.Nicholas".
Questa associazione nasce da un racconto: si narra che San Nicola regalò una dote a tre fanciulle povere affinché potessero andare spose invece di prostituirsi: Nicola, una notte, raccolto del denaro in un panno, lo lanciò per la finestra nella casa del vicino (le tre ragazze erano figlie di un suo vicino di casa) e fuggì immediatamente per non farsi riconoscere. Grazie a quel dono, il papà delle tre fanciulle riuscì a far sposare la primogenita. L’episodio si ripeterà per altre due notti. Un altro racconto lo vede come salvatore di tre ragazzi.
Inoltre, San Nicola è anche protettore dei naviganti: durante gli anni della sua giovinezza, Nicola si imbarcò per recarsi in pellegrinaggio in Terra Santa. Voleva percorrere le stesse vie di Gesù. Fu in quella occasione che chiese a Dio di poter fare un’esperienza ancora più profonda di vicinanza alla vita e alle sofferenze di Gesù. Dio non tradò nella risposta: sulla via del ritorno si scatenò una tremenda tempesta, tanto che la nave rischiò di affondare. Nicola, ricordandosi dell’episodio del Vangelo di Matteo della barca in tempesta, non si agitò minimamente e si ritirò in preghiera. Solo allora la tempesta si calmò tra il grande stupore dei marinai.
Ma, andiamo ora a scoprire la biografia di questo santo. Nicola nacque a Patara, una cittadina marittima della Licia, nella Turchia meridionale, nel III secolo dopo Cristo da una famiglia agiata che lo educò al cristianesimo. Rimase orfano giovanissimo dei suoi genitori: fu così che Nicola, secondo gli insegnamenti del Vangelo, utilizzò l’intera eredità paterna per assistere i bisognosi, gli ammalati e i poveri. Venne eletto Vescovo di Myra. Sotto l’imperatore Diocleziano venne esiliato e imprigionato. Dopo essere stato liberato, nel 325 partecipò al Concilio di Nicea e morì a Myra il 6 dicembre del 343.
Dopo la morte di San Nicola, la tomba a Myra divenne presto meta di pellegrinaggio. Le sue reliquie furono considerate da subito miracolose. Nel 1087 una spedizione navale partita dalla città di Bari si impadronì delle spoglie di San Nicola, che nel 1089 vennero definitivamente poste nella cripta della Basilica eretta in suo onore.
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