Aleppo, 02 December, 2024 / 12:30 AM
“Nel pomeriggio di oggi, domenica 1 dicembre, durante un bombardamento sulla città di Aleppo, una bomba è caduta sul complesso francescano del Terra Santa College. Grazie a Dio, non ci sono vittime né feriti, solo l’edificio è risultato danneggiato. I nostri frati e i fedeli della parrocchia stanno tutti bene. Dalla nostra Curia siamo in costante contatto con loro. Ci riferiscono per ora di una crescente tensione e timore della popolazione civile di Aleppo per gli imprevedibili sviluppi del confronto in atto. Invitiamo i nostri frati, i cristiani di Terra Santa, e tutte le chiese ad unirsi a noi in preghiera per la pace in Siria martoriata da lunghi anni di guerra e violenze. La parola di Dio di questa prima domenica d’Avvento ci invita a mantenere viva la speranza per una prospettiva di pace. Accogliamo questa esortazione, e preghiamo che si realizzi per i nostri fratelli siriani”. Questa la dichiarazione del Custode di Terra Santa Padre Patton dopo i bombardamenti ad Aleppo di domenica 1 dicembre 2024.
La situazione in Siria è sempre più grave ed è da fine di novembre che si sentono colpi di artiglieria ricorda ad Asia news padre Bahjat Karakach, parroco della chiesa di san Francesco d’Assisi ad Aleppo. “La gente - ha detto il sacerdote - ormai è stanca e sente di non avere le energie sufficienti per affrontare un’altra battaglia, l’inizio di un’altra guerra. Il timore è reale, la paura si respira nell’aria e i rumori di questi bombardamenti si sentono ben distinti, tanto che la gente da tre notti non riesce nemmeno a dormire. Da più mesi si parlava di un possibile attacco, ma ci sembrava più una minaccia che un pericolo reale: purtroppo anche la sua portata, che stiamo osservando in questi giorni con preoccupazione, ci ha sorpreso”.
Padre Hugo Alaniz IVE, missionario argentino, ha descritto ad Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) la terribile situazione che si sta verificando ad Aleppo, città siriana in cui i gruppi estremisti hanno lanciato un'offensiva a sorpresa. Diversi villaggi sono stati conquistati e vie di comunicazione vitali, tra cui la strada tra Aleppo e Damasco, sono state interrotte. "La situazione è molto tesa; sono a meno di 10 chilometri di distanza. Ci sono scontri intensi con molti morti e feriti. Gli ospedali sono sovraccarichi e la paura è diffusa".
Secondo le fonti di ACS, alcune zone del nord-ovest e del sud-ovest di Aleppo sono state particolarmente colpite dai recenti attacchi. Sembra infatti che i gruppi islamisti stiano tentando di riprendere il controllo delle aree che hanno perso contro le forze regolari siriane quattro anni fa. Diversi missili hanno colpito quest'area, dove si trova l'università, ferendo i residenti e provocando un esodo, soprattutto di giovani, verso altre zone della città.
Nonostante le sfide, le comunità religiose locali continuano a fornire sostegno ai fedeli e ai giovani residenti affidati alle loro cure, anche se il conflitto minaccia la loro sicurezza.
L'offensiva è iniziata il 27 novembre scorso e il gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (Hts) dichiarano di avere il controllo di città e villaggi nelle province di Aleppo e Idlib.
Nel 2020, Turchia e Russia - principale alleato di Assad - hanno mediato un cessate il fuoco per fermare l’offensiva governativa verso Idlib arrestando l’escalation di violenza, ma scontri sporadici, attacchi aerei e bombardamenti sono proseguiti anche in questi anni. In questa situazione la Russia ha ripreso gli attacchi aerei per la prima volta dopo mesi e le forze filogovernative hanno accelerato gli attacchi di droni e bombardamenti.
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