Città del Vaticano , 01 December, 2024 / 12:14 AM
Prima Domenica di Avvento. Papa Francesco per l’Angelus in Piazza San Pietro parte proprio da questo e dalla liturgia odierna. “Il Vangelo di oggi ci parla di sconvolgimenti cosmici e di ansia e paura nell’umanità. In questo contesto Gesù rivolge ai suoi discepoli una parola di speranza: “Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”.
“L’invito di Gesù è questo: alzare il capo verso l’alto e tenere il cuore leggero e sveglio. In effetti, molti contemporanei di Gesù, di fronte agli eventi catastrofici che vedono accadere attorno a sé – persecuzioni, conflitti, calamità naturali – sono presi dall’angoscia e pensano che stia per arrivare la fine del mondo. Hanno il cuore appesantito dalla paura. Gesù, però, vuole liberarli dalle angustie presenti e dalle false convinzioni, indicando come stare svegli nel cuore, come leggere gli eventi a partire dal progetto di Dio, che opera la salvezza anche dentro le vicende più drammatiche della storia”, commenta il Papa.
Ed è qui che il Pontefice chiede ai presenti in piazza e a noi tutti: “Come fare per avere un cuore leggero sveglio e libero? Un cuore che non si lascia schiacciare dalla tristezza?
“Può succedere, infatti, che le ansie, le paure e gli affanni per la nostra vita personale o per quanto accade anche oggi nel mondo, gravino come macigni su di noi e ci gettino nello scoraggiamento. Se le preoccupazioni appesantiscono il cuore e ci inducono a chiuderci in noi stessi, Gesù ci invita invece ad alzare il capo”, sottolinea Francesco.
"Questo tempo di Avvento sia un’occasione preziosa per alzare lo sguardo verso di Lui, che alleggerisce il cuore e ci sostiene nel cammino”, conclude il Papa.
Subito dopo la recita dell’Angelus il Papa passa ai consueti saluti.
“Nei giorni scorsi e’ stato commemorato il trattato di pace tra Argentina e Cile, con la mediazione della Santa Sede…questo dimostra che quando si rinuncia all’uso delle armi si fa un buon cammino”, dice il Papa.
Poi il pensiero per la pace. “ Mi rallegro per il cessate il fuoco in Libano, possa essere rispettato da tutte le parti, tornare presto e in sicurezza a casa, anche con l’aiuto prezioso delle forze di pace delle Nazioni unite. Invito tutti i politici libanesi affinché venga eletto subito il Presidente della Repubblica. E’ mia speranza che lo spiraglio di pace che si è aperto possa portare il cessate a fuoco a tutti gli altri paesi, soprattutto a Gaza”, continua il Papa chiedendo aiuti umanitari alla popolazione stremata.
“Poi anche in Siria dove la guerra si è riaccesa causando molte vittime”, il Pontefice aggiunge anche la Siria.
“Esprimo il mio dolore per il conflitto che continua ad insanguinare la martoriata Ucraina , assistiamo da due anni a violenze e distruzioni. La guerra è un’orrore, offende Dio e l’umanità. Pensiamo che l’inverno è alle porte, saranno mesi difficilissimi per loro , la concomitanza guerra e freddo è tragica”, dice Francesco.
Infine il Papa lascia tre concetti importanti: speranza concreta, ricerca della pace, perché responsabilità di tutti.
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