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Notre Dame de Paris, una riapertura lunga fino a Pentecoste

La cattedrale di Notre Dame de Paris

Il 15 novembre, dopo una novena durante la quale ha vagato per Parigi, la statua trecentesca della Vergine con il Bambino è tornata a Notre Dame, al termine di una suggestiva processione con fiaccolata partita dalla piazza di Saint-Germain-l’Auxerrois. Era rimasta immacolata, nonostante fossi a pochi metri dalle pietre annerite dall’incendio. Così, dopo il ritorno delle campane, e i primi rintocchi che hanno finalmente dato all’Ile de la Cité, dove si trova la cattedrale di Parigi, anche il panorama sonoro dei tempi più belli, il ritorno della statua rappresenta il penultimo atto prima della riapertura della cattedrale il prossimo 8 dicembre.

Sarà un momento toccante e sentito, quello della restituzione alla città della cattedrale di Parigi. Il 15 aprile 2019, cinque anni fa, alla vista dell’incendio che devastò il tetto e mise a rischio persino le reliquie contenute nel gallo sulla sommità della cuspide – salvatesi miracolosamente – la gente di Parigi si trovò unita, credenti e non credenti, inginocchiati davanti alla loro cattedrale distrutta.

Ricostruire Notre Dame era un imperativo. Si è lanciata una straordinaria raccolta fondi, che ha raccolto anche più di quello che serviva per ridare luce alla cattedrale di Parigi. Carpentieri, falegnami, elettricisti, esperti artigiani di specializzazioni diverse si sono uniti per ricostruire il cuore della città di Parigi.

E pensare che questa cattedrale, dopo la Rivoluzione Francese trasformata in un Tempio della Ragione e poi lasciata decadere, rischiava di essere un guscio vuoto, o addirittura distrutta. Fu Victor Hugo, con il romanzo Notre Dame de Paris, a risvegliare nel XIX secolo l’amore sopito, ma mai cancellato, dei francesi per la loro capitale. E fu Viollet le Duc a ridare alla cattedrale il suo aspetto splendente, arricchendola con i gargoyle che ora ne sono parte integrante.

Solo a partire dal XX secolo, per una serie di accadimenti a cavallo delle due guerre, Notre Dame divenne sempre più santuario nazionale, e cuore delle grandi celebrazioni di Francia.

L’8 dicembre viene restituita ai fedeli con le pareti più bianche e luminose, che in parte fanno scomparire quel fascino gotico che caratterizzava la cattedrale che conserva tuttora la Corona di Spine. Non è stato un percorso facile. Da una parte, un cantiere di tipo medievale, perché come successe nel Medioevo arti e corporazioni si sono alleati e perché come successo nel Medioevo le persone semplici hanno donato per avere una cattedrale bella.

Ma è stato un percorso accidentato. Il generale Georgelin, messo a capo dell’opera di ricostruzione, è morto all’improvviso. Si è parlato a lungo dell’idea di trasformare la cattedrale in un Museo, per renderla patrimonio di tutti, e poi persino di inserire installazioni moderne nella cattedrale ristrutturata.

Notre Dame ha difeso la sua anima con le unghie e con i denti. Lo Stato è concessionario dell’edificio, e il presidente francese Emmanuel Macron avrebbe voluto parlare all’interno della cattedrale, magari al termine della celebrazione, prendendosi una scena che, per l’arcidiocesi di Parigi, deve essere solo dei fedeli e della Vergine, uniti in un abbraccio. Anche l’invito a Papa Francesco era stato visto come il tentativo di togliere le celebrazioni all’arcidiocesi e ai parigini, dando al Papa un ruolo centrale e al presidente il merito.

Papa Francesco non ci sarà, e il presidente Macron parlerà il 7 dicembre, quando restituirà simbolicamente la cattedrale ristrutturata, fuori dall’edificio. Nessuna possibilità di mescolare sacro e profano. Macron riconsegnerà la Chiesa e parlerà davanti a numerosi capi di Stato e governo, funzionari e mecenati, invitati dallo Stato e dalla diocesi, rappresentanti di tutte le parrocchie di Parigi, membri del Capitolo della Cattedrale e del clero di Parigi.

Il 7 dicembre, dunque, inizia il lungo anno della riapertura della cattedrale di Parigi, che terminerà l’8 giugno 2025, festa di Pentecoste.

Dopo il discorso presidenziale del 7 dicembre, Notre Dame sarà simbolicamente aperta da parte dell’arcivescovo Laurent Ulrich. Questi busserà alle porte con il pastorale. Quindi sarà risvegliato il grande organo e verrà cantato l’ufficio della Maîtrise de Notre Dame a cura del coro guidato da Henry Chalet, che culminerà con il Magnificat.

L’arcivescovo darà poi una benedizione finale, e verrà cantato il Te Deum. La sera, un programma culturale, con maxischermi e rappresentazioni, a delineare un “grande mistero del Medioevo”.

L’8 dicembre, alle 10.30, la Messa inaugurale. Il nuovo altare maggiore progetto da Guillaume Badet sarà consacrato. Sarà presente il presidente Macron, e parteciperanno alla Messa quasi 170 vescovi provenienti dalla Francia e da tutto il mondo, oltre ad un sacerdote di ciascuna delle 106 parrocchie della diocesi di Parigi, e un sacerdote di ciascuna delle sette Chiese cattoliche di rito orientale.

La Messa sarà densa di simboli: l’acqua santa sarà aspersa sul popolo, quindi sull’altare e sull’ambone in segno di purificazione di questi elementi destinati all’uso sacro.

I riti di consacrazione dell'altare si svolgeranno in cinque fasi: la deposizione delle reliquie dei santi sull'altare (cinque santi legati alla Chiesa di Parigi: Santa Marie Eugénie Milleret, Santa Madeleine Sophie Barat, Santa Caterina Labouré, Santa Charles de Foucauld e il Beato Vladimir Ghika); la preghiera di dedicazione e unzione con olio; l'offerta dell'incenso, l'ornamento e l'illuminazione dell'altare. Questa messa sarà eseguita musicalmente dai cori della Maîtrise de Notre-Dame e dal suono del grande organo.

Dopo l’inaugurazione ci sarà un tempo speciale di otto giorni, e ogni giorno verrà offerta una celebrazione solenne con un tema dedicato, coinvolgendo in particolare quanti hanno sostenuto Notre Dame durante il periodo di ricostruzione.

Così, il 9 dicembre ci sarà la Messa dell’Immacolata con i prodeuti della Maison Saint-Augustin; il 10 la Messa per i consacrati e la benedizione del Battistero; l’11 la Messa con i patroni e donatori al mattino, e la sera Vespri e poi messa con i commercianti, gli abitanti del quartiere, l'AP-HP dell'Hôtel - Dieu , i volontari della CASA e gli Amici di Notre-Dame.

Il 12 dicembre si celebrerà la Messa con le associazioni benefiche, e la sera, per la festa dalla Madonna di Guadalupe, ci sarà una celebrazione speciale per la comunità latino americana. Il 13 dicembre, sarà celebrata la Messa con i dipendenti e i volontari della Casa Diocesana e della Diocesi, nonché dell'Atelier Notre-Dame.

Venerdì 13 dicembre sarà anche la giornata della restituzione della Corona di Spine e poi dei Vespri e la Messa alla presenza dei Cavalieri e delle Dame dell’Ordine del Santo Sepolcro e del Capitolo della cattedrale.

Il 14 dicembre, si celebrerà la Messa per i ragazzi delle scuole, mentre domenica 15 dicembre la Messa sarà per i Vigili del Fuoco di Parigi, gli Accompagnatori e gli operatori del cantiere, e i fedeli.

Durante questa ottava la cattedrale sarà aperta in diverse occasioni fino al calare della notte, per poi tornare agli orari consueti a partire dal 16 dicembre.

Martedì 17 e mercoledì 18 dicembre il Maestro della Cattedrale, accompagnato dall'ensemble di Emmanuelle Haïm, Le Concert d'Astrée, darà due concerti del Magnificat di Jean-Sébastien Bach.

C’è stato un grande dibattito se rendere a pagamento l’accesso a Notre Dame. L’arcidiocesi di Parigi ha detto un fermo no, con tanto di comunicato stampa. Si è pensato, tuttavia, di facilitare la gestione dei flussi e limitare i tempi di attesa, con la possibilità di prenotare l’accesso, pur rimanendo sempre la possibilità di accedere in fila alla cattedrale senza prenotazione, con pazienza, visto il grandissimo numero di visitatori previsti (tra 14 e 15 milioni l'anno). È prevista anche una misurazione del numero di visitatori per non sovraffollare la cattedrale.

La riapertura di Notre Dame sarà una grande festa, e dunque verrà accompagnata dalla musica. La Maîtrise de Notre-Dame de Paris riprenderà i suoi concerti a partire da dicembre, con un incontro ogni martedì per un programma di 50 concerti, con 20 solisti internazionali, 15 orchestre e cori ospiti, 12 recital al grande organo e non meno di sei prime mondiali.

(La storia continua sotto)

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Dalla musica medievale della Scuola di Notre-Dame a Olivier Messiaen, la navata di Notre-Dame risuonerà in particolare con il Magnificat e la Passione secondo San Giovanni di Bach, il Requiem di Mozart, l'oratorio Elias di Mendelssohn o ancora Requiem di Fauré. Il 12 giugno, poi, ci sarà la prima mondiale del Te Deum for Notre-Dame di Thierry Escaich.

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