Milano, 21 November, 2024 / 9:00 AM
Sono passati 800 anni da quel momento unico e importante in cui San Francesco ricevette le stimmate sul Monte della Verna. La stimmatizzazione del poverello di Assisi ha avuto tante “fortuna iconografica”, diventando oggetto di infinite raffigurazioni. A raccontarcele nel dettaglio è Rosa Giorgi, Direttrice del Museo dei Cappuccini di Milano, che ha scritto un libro dal titolo "Le stimmate di san Francesco raccontate dall’arte" di Biblioteca Francescana.
Le stimmate di San Francesco raccontate dall'arte. In che modo?
Come per le vicende più significative o edificanti delle vite di tanti santi, anche per san Francesco si è sviluppata una particolare attenzione da parte degli artisti ai quali molto presto (entro pochi anni dalla morte del santo) sono state commissionate opere che ne narrassero la vita e non solo. Certamente lo straordinario fatto delle stimmate impresse nel corpo di Francesco d'Assisi ha definito una rappresentazione (mai raffigurata prima) che tra gli episodi della vita di san Francesco è divenuto il più frequente, anche senza essere inserito in un ciclo. Allo stesso tempo, anche nelle raffigurazioni isolate del santo il tema delle stimmate è entrato molto presto, divenendo il segno distintivo di san Francesco. I modi sono tanti sia per l'uno sia per l'altro percorso, a seconda di quanto l'artista riesce ad aderire alle fonti, o di quanto si appoggi a tradizioni e devozioni. Il tutto, naturalmente, considerando il cammino della storia dell'arte e seguendo le preferenze formali e stilistiche del momento.
Lei Rosa Giorgi è direttore dei Musei Cappuccini di Milano. Quali sono le iniziative che avete intrapreso quest'anno per gli 800 anni dalle stimmate di San Francesco?
Il Museo dei Cappuccini di Milano è un piccolo museo ecclesiastico e anche l'unico museo francescano in Lombardia. Per questo importante anniversario abbiamo organizzato una mostra che ci permettesse di valorizzare alcune opere del patrimonio dei Beni Culturali Cappuccini (in buona parte presente nei conventi della Provincia di Lombardia, oltre che presso il nostro museo), affiancandole a opere di altre collezioni e, va detto, magari di maggior richiamo per il pubblico. Nella progettazione, la mia cura è sempre stata quella di fare intendere che cosa nel profondo sono state le stimmate per san Francesco, cercando di evitare un percorso con solo grandi nomi, concentrato sulla scena della stimmatizzazione.
Esponete qualcosa al riguardo?
Si, per questa ragione esponiamo in particolare una preziosa tavola di fine Trecento, prestito della Galleria dell'Accademia di Firenze che raffigura la Trinità. L'elemento particolare di quest'opera è dato dalla presenza di san Francesco e santa Maria Maddalena, ai piedi del trono su cui siede il Padre che regge la croce con il Figlio (mentre tra loro si tiene in volo la colomba dello Spirito Santo). Proprio la figura di san Francesco qui inserita è presentata come nella scena della stimmatizzazione secondo l'ideazione di Giotto; questa scelta da parte dell'autore (il pittore fiorentino Niccolò di Pietro Gerini) svela il significato profondo della stimmatizzazione poiché proprio da Cristo in croce (sorretto dal Padre), e non dalla visione del serafino crocifisso, si dipartono i raggi che vanno ad imprimere le ferite sul corpo di Francesco. Questo è un esempio di come spiegare il significato delle stimmate, non solo come narrazione (e le opere narrative non mancano) o "esercizio di stile".
Come si può avvicinare il popolo di Dio al carisma di San Francesco ? Attraverso l'arte?
Le opere d'arte possono essere uno strumento molto efficace, possono essere una specie di "terra di mezzo" che richiama l'attenzione per la sua bellezza, la sua storia, per il valore culturale e religioso o di fede. Questo vale per tutta l'arte a soggetto sacro. Se pensiamo all'immagine tradotta in arte di san Francesco, forse vale ancora di più proprio perché grazie alla devozione nei confronti del poverello di Assisi, nella storia dell'arte ci sono stati dei passaggi fondamentali e di grande importanza universalmente riconosciuti (basti a pensare al ciclo di Giotto e della sua impresa nella basilica superiore di Assisi). Dovremmo poi abituarci ad osservare l'opera d'arte in profondità, oltre il valore estetico e formale, cercando il senso delle scelte figurative operate dall'artista. Nella profondità dei significati ci troveremo a scoprire e conoscere la profondità del carisma di san Francesco.
Qual è la potenza delle stimmate di San Francesco?
Credo che sia capire che la vita dedicata a Dio, per Francesco espressa nell'amore per Cristo crocifisso, nella scelta di una vita in povertà, in condivisione con i fratelli e con i poveri, in armonia con tutte le creature, porti alla vicinanza più stretta possibile con Gesù. è la certezza della sorprendente risposta del Creatore.
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