Città del Vaticano , 11 November, 2024 / 6:00 PM
Quella del Camerlengo di Santa Romana Chiesa è una figura che ha solleticato la fantasia di molti romanzieri nei secoli. Eppure l'origine di questo ufficio, come ci spiegano le Note Storiche dell' Annuario Pontificio, sono di natura semplicemente amministrativa. Nell' XI secolo infatti "per l'amministrazione finanziaria della Curia e dei beni temporali della Santa Sede si trova il termine camera thesauraria, ed a capo di questa amministrazione nel XII secolo viene nominato il camerarius. Nel suo ufficio furono assorbiti quelli più antichi del vestiarius, del vicedominus, dell'arcarius e del sacellarius".
Una carica che dal XIII non si estingue più con la morte del Pontefice. Anzi con il passare dei secoli acquisisce varie funzioni giudiziarie, non solo in materia fiscale, ma anche in certe cause penali e civili. E' con Urbano VI che la competenza si allarga a tutte le cause riguardanti, sia pure indirettamente, i diritti ed interessi della camera. Non sempre si trattava di un cardinale, solo dal XV secolo diventa un posto cardinalizio con un sostituto permanente, il vice-camerarius (carica unita più tardi a quella di Governatore di Roma). I clerici camerae, che aiutavano il camerlengo, variarono di numero nei secoli.
I primi statuti arrivano con Eugenio IV li ordinò in collegio nel 1444. Come si legge nell' Annuario "per le funzioni relative alla collezione delle entrate, alla custodia del tesoro e ai pagamenti, troviamo dal XIII secolo il thesaurarius. Per determinare cause giudiziarie si creò il posto di un auditor camerae ), le cui facoltà furono accresciute da Innocenzo VIII (1485) e, dopo breve soppressione (sotto Paolo III), da Pio IV (1562) e da altri Sommi Pontefici.
I singoli chierici, l'auditor camerae ed il thesaurarius avevano acquistato ciascuno delle specifiche competenze e presiedevano tribunali speciali, ma anche la camera plena funzionava come tribunale collegiale, nel quale praticamente il Cardinale Camerlengo non esercitò più dal sec. xvii il suo diritto di presidenza".
Si deve arrivare al' 1800 con Papa Pio VII per avere una certa indipendenza della Camera dal Camerlengo.
Durante il XIX secolo la Camera era anzitutto tribunale per lo Stato Pontificio. San Pio X confermò alla Camera Apostolica le funzioni di potere temporale che esercitava ab antiquo.
L'ufficio, le facoltà e i privilegi dei prelati chierici di Camera furono ordinati da Pio XI nel 1934, e con la Regimini Ecclesiae Universae del 1967 la Camera Apostolica, a cui presiede il Cardinale Camerlengo di Santa Romana Chiesa o, lui impedito, il Vice Camerlengo, conserva l'ufficio di curare ed amministrare i beni ed i diritti temporali della Santa Sede, nel tempo in cui questa è vacante. Ed è questa la funzione più popolarmente conosciuta.
Le funzioni del Cardinale Camerlengo e dei Camerali in Sede Vacante, hanno avuto diverse revisioni da parte di Pio XII nel 1945 e di San Giovanni XXIII nel 1962, e da San Paolo VI nel 1975, da San Giovanni Paolo II nel 1988 e el 1996, e, infine, ulteriormente determinate col Motu Proprio Normas Nonnullas di Benedetto XVI del 22 febb. 2013.
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