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Un servizio di EWTN News

"Chiesa, cosa dici di te stessa?", primo giorno di studi alla Gregoriana su Concilio e Sinodo

"Chiesa, cosa dici di te stessa?", domandava Paolo VI in apertura della seconda sessione del Concilio Vaticano II. E questo è stato anche il titolo del primo giorno di studi alla Pontificia Università Gregoriana che per tre giorni rifletterà sul tema “Dal Concilio al Sinodo. Rilettura di un cammino di Chiesa a 60 anni dalla Lumen Gentium (1964-2024)”.

Il convegno internazionale si terrà in tutte le lingue e fino al 30 ottobre. Organizzato in collaborazione dalla Segreteria Generale del Sinodo e dal Collegium Maximum della Pontificia Università Gregoriana, "costituisce il primo atto di riflessione teologica dopo la chiusura della seconda sessione dell’Assemblea del Sinodo".

"Paolo VI, aprendo la seconda sessione del Concilio Vaticano II, domandava: Chiesa, cosa dici di te stessa?. Gli fa eco la domanda dell’Assemblea del Sinodo dei Vescovi: Chiesa, cosa hai ascoltato di te stessa?

"Il titolo scelto per il congresso internazionale - "Dal Concilio al Sinodo" - dice il cammino della Chiesa, che il congresso intende rileggere, assumendo come criterio di interpretazione la circolarità tra Sinodo e Concilio: rileggere il Sinodo alla luce del concilio e il Concilio alla luce del Sinodo. I 60 anni di cammino della Chiesa costituiscono una sfida per comprendere la complessità del processo di recezione e la domanda se quanto essa sta vivendo con il processo sinodale costituisca davvero il frutto maturo del Concilio e della sua proposta ecclesiologica", riporta la nota che spiega il motivo del Convegno.

"L'evento che viviamo vuole essere all'interno del processo. Siamo ancora in questo processo sinodale e con l'approvazione del documento finale di fatto si apre la terza fase del Sinodo che è quella della recezione. Saranno le chiese soprattutto a lavorare, ma diventa anche importante un evento come questo nel quale esperti teologici e canonisti che hanno partecipato alla sessioni del Sinodo, possano offrire la loro riflessione dopo aver svolto il loro servizio nell'Assemblea, una riflessione fondata sulla competenza", dice Dario Vitali, Professore ordinario alla Gregoriana, introducendo i presenti ai lavori.

Tra i relatori sono intervenuti questa mattina in aula il Cardinale Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo. "Con onore presiedo all'apertura di questo convegno internazionale. Potremo dire che per qualcosa che si chiude, c'è qualcos'altro che si apre. Il Documento finale frutto maturo del consenso raggiunto è ora restiutio al Santo Popolo di Dio, perchè c'è circolarità tra Chiesa universale e chiese locali. Termina la tappa della celebrazione e prende avvio quella della recezione. All'inizio questa deve essere accompagnata e sostenuta. I gruppi istituiti da Papa Francesco continueranno il loro lavoro fino al prossimo anno. Si tratta quindi di un processo più lungo rispetto all'attuazione. Si chiama in causa l'intera Chiesa", commenta il Segretario Generale del Sinodo.

"Il documento finale è offerto ai pastori, quel testo li interpella direttamente e farsene portavoce presso i fedeli affidati alle loro cure. Inseparabilmente questo è offerto anche a tutti gli altri, un posto speciale deve essere riconosciuto a voi studiosi. Il processo sinodale si è avvalso anche della competenza dei teologi, hanno inviato infatti tanti loro rapporti. Aiutano il popolo di Dio a sviluppare una compresione ed elaborare linguaggi appropriati per la missione. E' urgente favorire il dialogo tra i pastori e coloro che sono impegnati nella ricerca teologica", questo l'invito del Cardinale.
Sinodo e Concilio, l'anniversario è dunque a dire poco provvidenziale per il Segretario Generale del Sinodo che si augura anche un rinnovamento missionario della Chiesa.

Christoph Theobald della Facultés Loyola Paris interviene nel dibattito di questa mattina. "Quando ripercorriamo l'itinerario che ha portato dal Concilio al Sinodo attuale non ci stupiamo di trovarci al cospetto di una grande differenza di cammini. Una rilettura di questo cammino cosi complesso dal 1959 richiede da parte nostra di operare qualche scelta. Il Sinodo è un ulteriore atto di ricezione. L'esperienza attuale di sinodalità riceve un'ispirazione decisiva dal Concilio, facendolo apparire sotto una nuova luce", dice Theobald che aggiunge di rileggere il percorso che ha portato a questi cambiamenti anche globali. Un cammino di apprendimento multilaterale.

Presente anche Monsignor Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa che sarà creato Cardinale da Papa Francesco il prossimo 7 dicembre. "Si potrebbero rintracciare con facilità nella Lumen Gentium gli incipienti sviluppi di una ecclesiologia sinodale, anche nel Documento finale si possono cogliere in sinassi consonanze con essa. Ma ci sono innumerevoli passi avanti", dice l'Arcivescovo.

Monsignor Repoli offre poi una lettura di alcuni punti che paiono decisivi che costituiscono degli snodi ad oggi. Per esempio la novità della percezione della collocazione della Chiesa nell'orizzonte del mistero di Dio comunicatosi in Cristo e la lettura della vita consacrata e la sua relazione con i soggetti ecclesiali.

Dunque tre giorni di lavoro e proposte tra dottorandi, teologi, studiosi. Fino al 30 Ottobre.

 

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