Città del Vaticano , 18 October, 2024 / 12:30 AM
Ogni Giubileo si ricorda attraverso delle monete, e molte di queste sono custodite nel Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana che tra l'altro ne custodisce circa 2.000 ritrovate intorno alla tomba di san Pietro.
Come si legge nella rivista OWL della Biblioteca vaticana, le monete furono rinvenute durante gli scavi promossi da papa Pio XII negli anni 1939-1949; il loro valore intrinseco è scarso, ma per la storia della Chiesa hanno un’importanza eccezionale in quanto costituiscono un documento fondamentale per la storia del pellegrinaggio alle tombe di san Pietro e san Paolo.
La visita ad limina Apostolorum era segnata proprio dalla deposizione di una moneta, in genere del proprio paese di origine. Dopo che le tombe non furono più accessibili i pellegrini gettavano la moneta. Ne restano solo una piccola parte e sono quelle sfuggite alla raccolta che quotidianamente facevano gli addetti alla basilica. Una in particolare è interessante. Si tratta di un “picciolo” (denarius parvus) della zecca di Roma con il Sacro Volto della Veronica su un lato, la cui emissione si colloca proprio durante il Giubileo del 1450, indetto da Niccolò V Parentucelli (1447-1455), considerato il fondatore della Biblioteca Vaticana moderna. "La venerazione della Veronica, - si legge in OWL- «quella immagine benedetta la quale Jesu Cristo lasciò a noi per esemplo de la sua bellissima figura» (Dante, Vita Nova, XLI), era un altro momento fondamentale del pellegrinaggio a Roma".
E proprio il culto della Veronica è legato la Giubileo. Nel primo Giubileo del 1300 la "Veronica" veniva esposta nella Basilica Vaticana ogni venerdì e ogni giorno di festa solenne. La moneta era l’offerta lasciata a san Pietro da un pellegrino di speranza (probabilmente un abitante della stessa città di Roma) durante il Giubileo del 1450, l’anno che vide nella Città Eterna la presenza di un numero straordinario di pellegrini, tanto da essere ricordato come uno dei più partecipati nella storia degli Anni Santi.
Per questo la Biblioteca Vaticana ha deciso di riprodurre il "picciolo" del 1450 ritrovato nei pressi della tomba, per il Giubileo del 2015. E' inserito all’interno della riproduzione per cliché tridimensionale del "Trofeo di Gaio", l’edicola che intorno al 200 d.C. già indicava ai primi pellegrini l’ubicazione della tomba di san Pietro, oggi racchiusa nella “nicchia dei Palli”, all’interno della Confessione Vaticana. La moneta, accompagnata da un libretto introduttivo bilingue, è alloggiata in un cofanetto in tela. Una iniziativa resa possibile da due famiglie di benefattori americani, Laura e Michael Hayde, e Suzanne e Steve Cameron che, per il tramite di The Sanctuary of Culture Foundation, hanno convintamente sostenuto l'iniziativa e consentito la sua realizzazione.
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