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Un servizio di EWTN News

Diario del Sinodo, ecumenismo come "traboccamento" della fraternità

Il sinodo procede e la cosa che sembra più significativa non il raggiungimento di un risultato, di una risposta a qualche questione, quanto un cammino continuo. Insomma la strada è più importante della meta. Questo è emerso chiaramente dai Forum che si sono svolti mercoledì sera, uno dedicato al ruolo del vescovo e uno al Popolo di Dio. Nessuna novità sostanziale, ma una rilettura del Concilio Vaticano II, per fare, hanno detto alcuni relatori, un passo avanti nelle interpretazioni. In particolare il neo cardinale di Torino, Repole che ha proposto, come anche altri, la questione della solitudine del vescovo. La proposta invece è appunto quella sinodale, cioè della collaborazione di tutti i battezzati nell'esercizio dei ministeri.

Di questo si è parlato anche nel  Forma dedicato al Popolo di Dio con una atmosfera che ricorda l'immediato post Concilio e la richiesta della partecipazione di tutti i battezzati. Qui si colloca la veglia ecumenica. Se tutti i battezzati sono Popolo di Dio come gestire i rapporti tra le Chiese?

Sarà questa la questione della Veglia ecumenica di domani sera alle 19 a san Pietro, che oggi il cardinale Koch ha presentato alla stampa.

La riflessione in aula procede con un altro "modulo" dello strumento di lavoro che è stato introdotto dalla riflessione del neo cardinale Timothy Radcliffe, O.P.. che si chiede quali siano le domande complesse cui devono rispondere ora i discepoli? : "Come possono uomini e donne, creati a immagine e somiglianza di Dio, essere uguali e tuttavia diversi? Non dobbiamo evitare la domanda, come i discepoli, negando l'uguaglianza o la differenza. E come può la Chiesa essere la comunità dei battezzati, tutti uguali, e tuttavia Corpo di Cristo, con ruoli e gerarchia differenti? Sono interrogativi profondi.

Molti vorrebbero che questo Sinodo desse una risposta immediata – sì o no – su vari argomenti! Ma non è così che la Chiesa penetra nel mistero profondo dell'Amore Divino".

Il cardinale Hollerich ha introdotto il modulo con delle questioni: " con quali strumenti possiamo sostenere e nutrire il tessuto relazionale di cui le persone e le comunità hanno bisogno? Che cosa le può rendere più forti e che cosa invece mortifica e spegne le relazioni?" E anche "Quale articolazione dei processi decisionali nella Chiesa è coerente con quello che diciamo sulle relazioni tra vocazioni, carismi e ministeri, sulla loro reciprocità e complementarità? E con le affermazioni a proposito della dignità di ogni Battezzato?"

Interessanti le testimonianze al briefing quotidiano per la stampa di Job Getcha, Metropolita di Pisidia, Copresidente della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa (Patriarcato Ecumenico), Delegato Fraterno;

Martin Warner, Vescovo di Chichester, Copresidente del “English-Welsh Anglican-Roman Catholic Committee” (Comunione Anglicana), Delegato Fraterno e Anne-Cathy Graber, Segretario per le relazioni ecumeniche (Conferenza Mennonita Mondiale), Delegato Fraterno. "Ogni voce conta" ha detto la Graber.

Il tema del "desborde" del "traboccamento" della fraternità come metodo per interessarsi delle questioni delle Chiese sorelle è stato la centro delle questioni ecumeniche.

Il cardinale Koch ha parlato anche della divisione tra Mosca e Costantinopoli, ma i lavori della Commissione mista cattolico ortodosso funziona e non c'è una crisi anche se Mosca non è presente.

Il dialogo è teologico e non politico ha detto Job Getcha.

E sul Primato il cardinale Koch ha ricordato il documento di Ravenna del 2007, e ha fatto riferimento alla relazione del gruppo di studio dedicato al rapporto con le Chiese orientali.

Riflessioni ancora lunghe sulla questione del diaconato femminile da approfondire teologicamente perché non c'è consenso.

Per chi volesse ascoltare le relazioni dei Forum utilissimo il link sul canale YouTube del Vaticano che si trovano sul sito del Sinodo.

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