Dili, 10 September, 2024 / 7:06 AM
All'esterno i canti e le danze indigene, dentro i vescovi e i religiosi di Dili, di tutto Timor Est. E poi il Papa che arriva nella Cattedrale per ascoltare e per parlare.
Francesco abbraccia suor Rosa Sarmento, della Congregazione delle Figlie della Carità Canossiane, e il sacerdote diocesano Sancho Amaral e il catechista quasi novantenne Florentino de Jesus Martins. La cattedrale di Dili dedicata alla Immacolata Concezione era stata consacrata da San Giovanni Paolo II 35 anni fa, e l'eco della guerra, delle violenza è negli occhi di tutti, il profumo è quello del sandalo che il Papa evoca nel suo discorso dedicato alla missione. Un profumo che è quello del Vangelo che va custodito con cura che "significa essere consapevoli del dono ricevuto, ricordarci che il profumo non serve per noi stessi ma per ungere i piedi di Cristo, annunciando il Vangelo e servendo i poveri, significa vigilare su stessi perché la mediocrità e la tiepidezza spirituale sono sempre in agguato". Un profumo che va diffuso "un profumo di riconciliazione e di pace dopo gli anni sofferti della guerra; un profumo di compassione, che aiuti i poveri a rialzarsi e susciti l’impegno per risollevare le sorti economiche e sociali del Paese; un profumo di giustizia contro la corruzione. E, in particolare, il profumo del Vangelo bisogna diffonderlo contro tutto ciò che umilia, deturpa e addirittura distrugge la vita umana, contro quelle piaghe che generano vuoto interiore e sofferenza come l’alcolismo, la violenza, la mancanza di rispetto per la dignità delle donne. Il Vangelo di Gesù ha la forza di trasformare queste realtà oscure e di generare una società nuova".
Parla del ruolo delle donne che devono essere madri del Popolo di Dio. Soprattutto il Papa ringrazia per la ricchezza delle vocazioni della Chiesa a Timor Leste, in una Chiesa i confini sono il centro dice il Papa, e mette in guardia dalla tiepidezza, e chiede di purificare la fede dalle "forme arcaiche". Inculturare quindi, ma senza dimenticare la formazione, e poi il Papa parla delle forme di culto locale come quello dei morti che devono essere purificate. Serve un rinnovato slancio di evangelizzazione e i sacerdoti non devono sentirsi superiori al popolo devono essere lontani dalla tentazione della superbia e del potere, pensando il ministero come un prestigio sociale, come potere, il Ministero è un servizio del popolo e se non lo sente deva farsi aiutare. Un sacerdote non si deve mai approfittare della sua posizione, ma deve amare la povertà come sua sposa.
Poco prima il Papa era stato ad incontrare i bambini disabili nella Scuola Irmãs Alma, gestita dalla Congregazione delle Suore ALMA. La scuola si occupa anche delle famiglie dei bambini. Le Suore ALMA – acronimo che sta per “Asosiasi Lembaga Misionari Awam”, Associazione Laici Missionari - gestiscono anche un orfanotrofio e operano nel Paese dal 2004.
Il Papa ha improvvisato una piccola riflessione: "C'è una cosa che mi fa sempre pensare: quando Gesù parla del giudizio finale, dice ad alcune persone: “Venite con me”:
“Venite con me”, ma non dice loro: ‘Venite con me perché siete stati battezzati, perché siete stati cresimati, perché siete stati sposati nella Chiesa, perché non avete mentito, perché non avete mentito’. perché siete stati cresimati, perché vi siete sposati in Chiesa, perché non avete mentito, perché non avete rubato...”. No, “vieni vieni con me perché si sono presi cura di me”, si sono presi cura di me? E Gesù dice: “Venite con me perché vi siete presi cura di me quando avevo fame e mi avete dato da mangiare, perché voi quando avevo fame e mi avete dato da mangiare, quando avevo sete e mi avete dato da bere, quando ero malato e mi avete visitato”, e così continua. e mi hai visitato”, e così via... E Questo io lo chiamo il sacramento dei poveri. Un amore che incoraggia, costruisce e rafforza. E questo è ciò che troviamo qui: l'amore. Senza amore questo non può essere compreso. Ed è così che comprendiamo l'amore di Gesù che ha dato la sua vita per noi. Non possiamo capire l'amore di Gesù se non entriamo nella pratica dell'amore".
Un paese cattolico, un paese che ha vissuto violenza e guerra. Un paese il cui vescovo simbolo di pace e premio Nobel è stato accusato di abusi sessuali Carlos Filipe Ximenes Belo, un eroe nazionale che viene infangato. La Congregazione per la Dottrina della Fede alla luce delle accuse ricevute sul comportamento del vescovo, nel settembre 2020 gli ha imposto alcune restrizioni disciplinari, provvedimenti che sono stati formalmente accettati dal vescovo.
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