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Udienza del Papa di oggi: il cristiano deve diffondere il profumo di Cristo

Papa Francesco

Nell’udienza generale di oggi che si è tenuta nella Sala Nervi, l'aula Paolo VI, in Vaticano, Papa Francesco continua il ciclo di catechesi dal titolo “Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza”. 

Le parole del Papa si sono concentrate sull’episodio evangelico del Battesimo di Cristo sulle rive del fiume Giordano: “Nel Giordano Dio Padre ha “unto di Spirito Santo”, cioè ha consacrato Gesù come Re, Profeta e Sacerdote. Infatti, con olio profumato venivano unti nell’Antico Testamento i re, i profeti e i sacerdoti. Nel caso di Cristo, al posto dell’olio fisico, c’è l’olio spirituale che è lo Spirito Santo, al posto del simbolo c’è la realtà. Gesù era pieno di Spirito Santo fin dal primo istante della sua Incarnazione” ha detto Papa Francesco ai numerosi pellegrini convenuti nella Sala Nervi. 

E ha continuato la catechesi, precisando: “Quella però era una “grazia personale”, incomunicabile; ora, invece, riceve la pienezza del dono dello Spirito per la sua missione che, come capo, comunicherà al suo corpo che è la Chiesa. Per questo la Chiesa è il nuovo “popolo regale, profetico e sacerdotale”.

E’ il tema dello Spirito Santo al centro dell’intervento del Santo Padre. Uno Spirito Santo che - come ricorda Papa Francesco - “nella Bibbia, viene simboleggiato dal vento e, anzi, prende da esso il suo stesso nome, Ruah. Vale la pena di domandarci anche perché esso è simboleggiato dall’olio, e quale insegnamento pratico possiamo trarre da questo simbolo”. Ricorda poi il simbolo “nella Messa del Giovedì Santo”, in cui viene consacrato “l’olio detto “Crisma”. In questa occasione, “il vescovo, riferendosi a coloro che riceveranno l’unzione nel Battesimo e nella Confermazione, dice: «Questa unzione li penetri e li santifichi, perché, liberati dalla nativa corruzione e consacrati tempio della sua gloria, spandano il profumo di una vita santa»”.

Poi, lo sguardo al presente, al mondo di oggi, al senso di essere cristiani nel mondo contemporaneo: “Sappiamo che, purtroppo, a volte i cristiani non diffondono il profumo di Cristo, ma il cattivo odore del proprio peccato. Questo, tuttavia, non deve distoglierci dall’impegno di realizzare, per quanto possiamo e ognuno nel proprio ambiente, questa vocazione sublime di essere il buon odore di Cristo nel mondo”.

 

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