Città del Vaticano , 21 July, 2024 / 12:11 AM
Anche questa domenica di luglio, nonostante il caldo intenso di Roma, Papa Francesco si affaccia puntuale alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli riuniti in Piazza San Pietro. Il Pontefice ripercorre il Vangelo della liturgia odierna e parla di riposo, tema importante per questi mesi estivi che stiamo vivendo.
Si narra che gli apostoli, ritornati dalla missione, si radunano intorno a Gesù e gli raccontano quello che hanno fatto; allora Lui dice loro: "Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’". "La gente però capisce i loro movimenti e, quando scendono dalla barca, Gesù trova la folla che lo aspetta, ne sente compassione e si mette a insegnare".
"Riposo e compassione". Soffermiamoci un momento su questo binomio, dice il Papa. "Sembrano due cose inconciliabili, ma invece vanno insieme: riposo e compassione", aggiunge Francesco.
"Gesù si preoccupa della stanchezza dei discepoli. Forse sta cogliendo un pericolo che può riguardare anche la nostra vita e il nostro apostolato, quando ad esempio l’entusiasmo nel portare avanti la missione o il lavoro, così come il ruolo e i compiti che ci sono affidati ci rendono vittime dell’attivismo, troppo preoccupati delle cose da fare e dei risultati. E allora succede che ci agitiamo e perdiamo di vista l’essenziale, rischiando di esaurire le nostre energie e di cadere nella stanchezza del corpo e dello spirito. È un monito importante per la nostra vita, per la nostra società spesso prigioniera della fretta, ma anche per la Chiesa e per il servizio pastorale: fratelli e sorelle stiamo attenti alla dittatura del fare! Questo può succedere per necessità anche nelle famiglie quando il papà è costretto ad assentarsi per il lavoro e sacrificare tempo alla famiglia, questa è un'ingiustizia sociale, le famiglie devono avere il tempo da condividere con i figli, pensiamo a cosa possiamo fare", commenta il Pontefice prima della preghiera mariana.
Per il Papa "riposo e compassione sono legate: solo se impariamo a riposare possiamo avere compassione".
"Perciò, cari fratelli e sorelle, possiamo chiederci: io mi so fermare durante le mie giornate? So prendermi un momento per stare con me stesso e con il Signore, oppure sono sempre preso dalla fretta per le cose da fare? Sappiamo trovare un po’ di “deserto” interiore in mezzo ai rumori e alle attività di ogni giorno? Questo ci renderà persone attente e capaci di compassione", conclude Papa Francesco prima della preghiera dell'Angelus.
Poi il Pontefice passa ai consueti saluti. "Questa settimana inizieranno i giochi olimpici di Parigi e quelli paralimpici, lo sport ha la forza sociale capace di unire pacificamente persone di culture diverse, un evento che possa essere segno del mondo inclusivo che vogliamo costruire, a modello per i giovani in particolare, le olimpiadi siano occasione per stabilire una tregua per le guerre", dice il Papa nel suo appello sempre rivolto alla pace.
"Non dimentichiamo i paesi che sono in guerra, non dimentichiamo, non dimentichiamo che la guerra è una sconfitta", conclude il Papa.
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