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Letture, la Divina Commedia raccontata ai ragazzi

Una immagine a colori dal Telescopio James Webb

Abbiamo tutti bisogno di misericordia, di essere amati e perdonati senza condizioni, solo per noi stessi. Se leggiamo la Divina Commedia entriamo proprio nel mondo della misericordia e del perdono senza fine. Lo pensa, lo dice, lo scrive da tanto tempo Franco Nembrini, insegnante, scrittore, esperto della didattica e dell’educazione, impegnato su tanti fronti, in nome della Bellezza e della Verità, alla ricerca di un senso autentico dell’esistenza. Ed è proprio di questo che hanno bisogno, anzi necessità impellente, i giovani ora. Basta considerare i sempre più numerosi episodi di cronaca nera, animati d auna violenza efferata che lascia senza fiato. O guardare le statistiche sui suicidi di giovani e giovanissimi, in crescita esponenziale.

Questa ricerca inesausta, comunque, non riguarda semplicemente i ragazzi, più o meno problematici. Rivolgersi a Dante e alla sua opera immortale significa anche tentare di mettere un argine tra noi e il male di vivere, la brutalità dilagante, lo squallore, il brutto, il volgare spaccati per arte, attraverso musica, letteratura, cinema, tv, giornali…e soprattutto i social.

Questa strenua resistenza, messa in atto da Nembrini, incoraggia a seguire, diventa traccia, che può aiutare a vedere una luce in fondo al tunnel.  Ares ha pubblicato la trilogia che viene dedicata al poema dantesco raccontato ai ragazzi e con la prossima uscita, a giorni, dell’ultimo volume dedicato al Paradiso l’opera può dirsi completata. Un’opera importante, arricchita dalle belle illustrazioni di Samuele Gaudio, che però segnaliamo come lettura universale, per tutti, anche in questi giorni roventi d’estate, capace di rinfrescare anima e mente.

Il paradiso è spesso la cantica meno spiegata, meno studiata e meno compresa, ma l’autore ribalta questa situazione che sottende un giudizio “negativo”. Non è vero, afferma, che l Paradiso sia astratto, disincarnato, parla di cose lontane dalla vita. Al contrario: il Paradiso parla della vita vera, della vita come l’aveva pensata Dio quando ha creato il mondo e come l’hanno vissuta i santi. Rileggere il Paradiso oggi può essere per ciascuno la riscoperta di come può essere bella e lieta la vita sulla Terra, anche in mezzo ai mille drammi della quotidianità e della Storia.

 In un recente intervista Nembrini spiega che "per ricominciare a vivere, a camminare, ci vuole la misericordia. La misericordia che – scopriremo seguendo Dante – è proprio la natura di Dio, e perciò la natura della vita nuova che Gesù ha portato sulla Terra, il cuore nuovo di quelli che seguono Gesù. Però anche la misericordia, da sola, non basta, ci vuole la nostra libertà, il nostro sì all’abbraccio di Dio e al suo piano di salvezza". E dire “sì” è un cammino. È un lavoro. Richiede tempo, pazienza, fatica. Perché la tentazione di guardarsi indietro, di rinunciare, di tornare su una strada più facile è sempre presente. E allora ci vuole una guida, che continuamente ci sostenga, ci conforti, ci ricordi la ragione del cammino, che poi è la fedeltà al nostro cuore, la fedeltà all’unico oggetto adeguato del nostro desiderio. Che è quello che vedremo fare a Virgilio".

L’inferno si vive ogni giorno, gran parte delle persone fanno questa esperienza, o perlomeno percepiscono e parlano della propria vita in termini “infernali”. Pensiamo a quanto possa essere devastante per bambini, adolescenti, ragazzi sentir descrivere l’esistenza, il presente, il futuro in modo triste, snervante, se non addirittura truce. Non può essere davvero così. Dante ci dimostra che l’inferno  si può attraversare, possiamo toccare il fondo della disperazione, ma da tutto questo si può sfuggire. “E uscimmo a riveder le stelle”…

Il nostro autore è nato a Trescore Balneario, un paese nei dintorni di Bergamo. Qui secoli addietro, nel Cinquecento, un grande pittore, Lorenzo Lotto, ha realizzato una delle sue opere più straordinarie, gli affreschi della cappella Suardi è un oratorio situato all'interno della villa di proprietà dei conti Suardi, un ciclo dedicato a santa Barbara e santa Brigida, in realtà un vero e proprio inno alla vita che vedeva scorrere intorno a lui, nelle campagne, in città, i nobili, i contadini, senza escludere la fatica, la solitudine, insomma  tutto ciò che è dolore ma anche forza nell’intreccio misterioso che sostiene l’uomo nel suo percorso terreno. Lotto è stato un artista straordinario anche per via della sua parabola creativa, al di fuori dagli schemi, appartato, messo in ombra dai grandi del suo tempo, più abili nelle relazioni pubbliche e nel costruire le loro carriere.

Non ha amato il successo, lo sfavillio delle corti, la ricchezza. Ha cercato la bellezza la’ dove non sembra esserci, nei dettagli, nelle case umili, negli sguardi silenziosi, nelle mani callose, nei cieli pieni di ombre. Chissà quante volte Nembrini avrà contemplato le opere di Lotto, nel suo paese e a Bergamo, che il pittore, veneziano, ha molto amato. Chissà se nei suoi colori e nelle sue contemplazioni gli sarà sembrato, a tratti, di veder  risplendere la luce della misericordia e dell’amore eterno risuonante nei versi di Dante…

Nembrini Franco, Gianluca Recalcati
Uscimmo a riveder le stelle – Vol. 3 Paradiso
La Divina commedia raccontata ai ragazzi pp.432, 25 euro

 

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