Roma, 04 June, 2024 / 2:00 PM
80 anni fa – era il 4 giugno 1944 – le truppe della V Armata Americana comandate dal generale Mark Clark entravano a Roma e mettevano fine all’occupazione nazista della città, iniziata all’indomani della caduta del fascismo e al conseguente armistizio con gli Alleati, dopo l’8 settembre 1943.
La famiglia reale era fuggita al Sud, i vertici militari avevano abbandonato le truppe e Roma era stata lasciata in mano ai tedeschi. Nel periodo di occupazione la città e i romani subirono prove dolorosissime, a partire dalla battaglia di Porta San Paolo che costò la vita a oltre mille tra soldati e civili italiani. Come non ricordare poi la deportazione degli ebrei romani nell’ottobre 1943, l’eccidio delle Fosse Ardeatine nel marzo 1944 e il rastrellamento del Quadraro nell’aprile 1944.
Solo Papa Pio XII decise di rimanere in Vaticano e di non abbandonare Roma, sebbene il Papa rischiasse anch’egli l’arresto e la deportazione in Germania.
Il Papa non aveva esitato nell’estate 1943 , poco prima dell’occupazione, a lasciare il Vaticano per recarsi nelle zone di Roma devastate dai bombardamenti alleati, recando conforto e aiuto materiale alla popolazione colpita.
Una volta liberata Roma, i romani si riversarono immediatamente in Piazza San Pietro per salutare il Papa, il defensor civitatis, che non li aveva abbandonati e per pregare con lui.
“Roma, ieri ancora trepidante per la vita dei suoi figli e delle sue figlie, per la sorte d'incomparabili tesori di religione e di cultura, con dinanzi agli occhi lo spettro terrificante della guerra e di inimmaginabili distruzioni, guarda oggi – disse Pio XII affacciandosi su Piazza San Pietro - con nuova speranza e con rafforzata fiducia alla sua salvezza. Perciò con animo profondamente grato, Noi eleviamo, in lode e in adorazione, la mente e il cuore al Dio uno e trino, al Padre, al Figliuolo e allo Spirito Santo, nel cui solenne giorno festivo, per misericordia divina ispirante ad ambedue le Parti belligeranti intenti di pace e non di afflizione, l'Eterna Città è stata preservata da incommensurabile pericolo. Con indicibile riconoscenza noi veneriamo la Santissima Madre di Dio e Madre nostra, Maria, che al titolo e alle glorie di Salus populi romani ha raggiunto una nuova prova della sua benignità materna, che rimarrà in perenne memoria negli annali dell'Urbe. Noi ci chiniamo riverenti dinanzi agli Apostoli Pietro e Paolo, la cui potente mano ha protetto la terra, che fu già impregnata del sudore delle loro fatiche apostoliche e del sangue del loro glorioso martirio”.
“Voi però, figli di Santi ed eredi di un passato unico nella storia – fu l’appello del Papa - mostratevi degni della grazia ricevuta e conformate la vostra vita e i vostri costumi alla gravità e alla serietà dell'ora presente e ai formidabili doveri che vi attendono nell'avvenire. Superate gl'impulsi alle interne e alle esterne discordie con lo spirito di magnanimo amore fraterno. Frenate gl'istinti del rancore, della vendetta e dell'egoismo coi sentimenti di nobile e saggia moderazione e di accresciuta soccorrevole sollecitudine verso i poveri e i sofferenti”.
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