Nel pomeriggio del 19 giugno scorso, nella sede dell’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede, è stato presentato il volume “La necropoli di San Pietro. Arte e fede nei sotterranei della Basilica Vaticana”,
“La Radio Vaticana riuscì in poco tempo
Il 4 giugno 1944, Pio XII fece alla Madonna un voto per implorare la salvezza della città. Ottanta anni dopo, la Diocesi di Roma ricorda quel voto e celebra per la prima volta la memoria liturgica di Maria Salus Populi Romani. Papa Francesco invia un messaggio, auspicando che le iniziative di commemorazione “possano ravvivare nei romani il proposito di essere dappertutto costruttori della pace vera, rilanciando la fraternità come condizione essenziale per ricomporre conflitti e ostilità”.
80 anni fa – era il 4 giugno 1944 – le truppe della V Armata Americana comandate dal generale Mark Clark entravano a Roma e mettevano fine all’occupazione nazista della città, iniziata all’indomani della caduta del fascismo e al conseguente armistizio con gli Alleati, dopo l’8 settembre 1943.
Durante il suo viaggio a Budapest, Papa Francesco aveva citato la persecuzione degli ebrei ungheresi nel suo discorso alle autorità. Ma aveva anche ricordato i tanti giusti valorosi, a partire dal nunzio Angelo Rotta, e la resilienza che aveva portato a ricostruire. Oggi, Budapest ospita la sinagoga più grande di Europa, è uno dei Paesi con la maggior percentuale di popolazione ebraica, e guarda agli eventi della Shoah ungherese con la volontà di fare chiarezza su quella che è una pagina ancora tutta da definire della storia di Ungheria.
Ci vorranno anni per comprendere davvero il pontificato di Pio XII, e non solo per la “leggenda nera” riguardo il suo presunto silenzio sulle persecuzioni degli Ebrei, né per la complessità della sua persona e dei dossier che ha dovuto affrontare, in un momento drammatico per il mondo. Da quando, però, gli archivi vaticani relativi al suo pontificato sono stati aperti agli studiosi il 2 marzo 2020, ci sono state diversi dettagli che non possono non essere considerati.
“Voglio ricordare che ottant’anni fa, il 19 luglio 1943, alcuni quartieri di Roma, specialmente San Lorenzo, furono bombardati, e il Papa, il Venerabile Pio XII, volle recarsi in mezzo al popolo sconvolto. Purtroppo anche oggi queste tragedie si ripetono. Com’è possibile? Abbiamo perso la memoria? Il Signore abbia pietà di noi e liberi la famiglia umana dal flagello della guerra”. Sono le parole di Papa Francesco, pronunciate all’Angelus di domenica scorsa.
E' stato Papa Pio XII il primo Pontefice ad aprire il Collegio Cardinalizio al mondo. Nel corso del suo lungo pontificato Pio XII ha presieduto due soli concistori - nel 1946 e nel 1953 - creando complessivamente 56 cardinali provenienti da 25 nazioni differenti.
Settant'anni fa, il 10 febbraio 1952, Papa Pio XII si rivolgeva, con un radiomessaggio, alla diocesi di Roma. Un radio messaggio come “esortazione ai romani”. La mobilitazione di Roma per il mondo nuovo è lanciata, “come non si poteva pensare più solennemente”, scriverà Padre Riccardo Lombardi che ha dato vita al Movimento Mondo Migliore che oggi conta presenze in tutto il mondo.
La leggenda nera sul presunto silenzio di Pio XII fa risalire le sue radici a prima del pontificato. A quando, cioè, Eugenio Pacelli era nunzio apostolico in Germania, proprio negli anni dell’ascesa del nazionalsocialismo. E, invece che protestare contro quella che si stava dimostrando come una dittatura in tutta la sua violenza anche antisemita, Pacelli sarebbe rimasto inerte. Anzi, avrebbe persino, quando era divenuto Segretario di Stato vaticano, avallato un Concordato con la Germania, siglato nel 1938, quasi un “lasciapassare” per il nazismo. Ma è davvero così?
Il 16 ottobre 1943 è il giorno della razzia nel ghetto di Roma da parte nei nazisti. Era un sabato, e all’alba 365 militari nazisti rastrellano 1351 ebrei. È un evento cardine nella storia degli Ebrei romani. Al di là dell’orrore per l’accaduto, e le necessarie proteste diplomatiche, per la Santa Sede poco cambia: Pio XII aveva cominciato l’opera di soccorso degli ebrei prima e durante la razzia, e lo farà anche dopo.
Santa Francesca Saverio Cabrini fu proclamata Santa da Pio XII il 7 luglio 1946 e grazie al suo impegno, nel 1950, diventò ed è ricordata da tutti come la “Celeste Patrona di tutti gli Emigranti”. Oggi si festeggia e si ricorda il 75esimo anniversario della sua canonizzazione.
Niente sarebbe stato più come prima, dopo quella rivolta di Budapest del 1956. Non sarebbe stato lo stesso per il Cardinale Jozef Mindszenty, tornato in libertà e costretto poi a rifugiarsi all’ambasciata degli Stati Uniti a Budapest per non essere stato di nuovo arrestato. Non sarebbe stato lo stesso per l’Ungheria, che sarebbe tornata sotto dominio sovietico e vi sarebbe rimasta fino a l989. Non sarebbe stato lo stesso per quanti avevano sperato che qualcosa si potesse muovere dopo la Cortina di Ferro.
Un appello alla recita del Rosario per combattere i mali del mondo. Lo fece Papa Pio XII nel 1951 con la Enciclica Ingruentium malorum.
Quante sono state le richieste di aiuto da parte di Ebrei ricevute da Pio XII? Johan Ickx, direttore dell’archivio storico della sezione “Rapporti con gli Stati” della Segreteria di Stato, ha contato 2800 richieste di aiuto, relative a quasi 5 mila persone. Ma lo storico tedesco Hubert Wolf ha sottolineato che le richieste sarebbero ancora di più: circa 15 mila. Ammettendo, però, che davvero Papa Pacelli abbia aiutato gli Ebrei quando possibile, e in questo modo riposizionandosi nel dibattito tra gli storici, prendendo una posizione più morbida nei confronti del Papa.
Il 2 marzo del 2020 sono stati aperti gli archivi di Pio XII e si sono aperti anche i progetti di studio e di ricerca che nascono dalla possibilità di lavorare su materiali fino ad oggi inediti.
Tutto inizia in un Anno Mariano per l’insistenza di un presidente dell’ Aziona Cattolica molto singolare, Luigi Gedda. É lui che ha chiesto ripetutamente a Pio XII di recitare l’ Angelus di mezzogiorno il giorno dell’ Assunta in collegamento con la Radio Vaticana.
Oggi siamo abituati a partecipare alle “udienze generali” e i Pontefici non mancherebbero mai all’appuntamento del mercoledì con i fedeli di tutto il mondo. Nonostante la pandemia infatti anche Papa Francesco ha deciso di tenere l’udienza generale dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico e grazie a mezzi di comunicazione le sue parole arrivano in tutto il mondo.
Papa Pio XII è stato un uomo di grande fede e cultura. Nel corso del proprio magistero ha cercato di essere vicino, con la parola e con l'azione, a moltissimi settori della società civile, non ultimo quello giuridico.
“Un giorno i documenti della Santa Sede diverranno pubblici. E allora, sbollite le pressioni del momento, si vedrà che la Santa Sede ha seguito una linea di azione provvida e insieme prudente”. A dirlo fu il Cardinale Giuseppe Maglione, segretario di Stato vaticano dal 1939 al 1944, anno della sua morte, durante una delle riunioni di crisi al tempo della Seconda Guerra Mondiale. C’era una questione spinosa da risolvere, una nota di protesta della Santa Sede sul trattamento dei cattolici nei territori occupati dai nazisti, e in particolare in Polonia, che i nazisti si erano rifiutati di ricevere. La preoccupazione è anche data dal fatto che la Santa Sede può essere accusata di non aver fatto niente. E il Cardinale Maglione fece questa battuta.