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Un servizio di EWTN News

Papa Francesco: “L’amicizia vera non viene meno neanche di fronte al tradimento”

Papa Francesco dalla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano

“Non servi, ma amici”. Nel Vangelo del giorno, Gesù chiama amici i suoi discepoli, sostiene che con loro ha condiviso tutto, aprendo la fede cristiana a tutti. E Papa Francesco riflette sul concetto di amicizia, sottolineando che “l’amicizia vera non viene meno neanche di fronte al tradimento” – cosa, tra l’altro, resa concreta proprio dal Vangelo, perché sarà Pietro, che tradì Gesù, a fondare la sua Chiesa.

Sesta domenica di Pasqua, in una Roma assolata. È anche il giorno della Pasqua per le Chiese di rito bizantino, ortodosse e cristiane, che festeggiano secondo il calendario giuliano, e Papa Francesco non manca di ricordarlo al termine del Regina Coeli, la preghiera che sostituisce l’Angelus durante il tempo pasquale.

Da servi ad amici, dunque: la rivoluzione di Gesù sta tutta qui, perché – nota Papa Francesco – se è vero che nella Bibbia i servi di Dio sono “persone speciali, a cui Egli affida missioni importanti”, come Mosè, Elia, persino la Vergine Maria, Gesù vuole “qualcosa di più grande, che va al di là dei beni e degli stessi progetti”, ed è proprio l’amicizia.

Chiosa il Papa: “Fin da bambini impariamo quanto è bella questa esperienza: agli amici offriamo i nostri giocattoli e i doni più belli; poi crescendo, da adolescenti, confidiamo loro i primi segreti; da giovani offriamo lealtà; da adulti condividiamo soddisfazioni e preoccupazioni; da vecchi i ricordi, le considerazioni e i silenzi di lunghe giornate”.

Papa Francesco sottolinea che “l’amicizia non è frutto di calcolo, e neanche di costrizione”, nasce “quando riconosciamo nell’altro qualcosa di noi”, e “se è vera, non viene meno neanche di fronte al tradimento”.

Perché – sottolinea il Papa – “un vero amico non ti abbandona, nemmeno quando sbagli: ti corregge, magari ti rimprovera, ma ti perdona e non ti abbandona”.

Così siamo noi per Gesù, ovvero “persone care al di là di ogni merito e di ogni attesa, alle quali tende la mano e offre il suo amore, la sua Grazia, la sua Parola”, arrivando fino “a farsi fragile per noi, a mettersi nelle nostre mani senza difese e senza pretese, perché ci vuole bene, vuole il nostro bene e ci vuole partecipi del suo”.

Dopo la preghiera del Regina Coeli, Papa Francesco invia gli auguri per la Pasqua celebrata dalle Chiese Ortodosse e di alcune Chiese Cattoliche Orientali, celebrata oggi secondo il calendario giuliano.

Il Papa poi assicura la preghiera per le popolazioni del Rio Grande do Sul in Brasile colpite da grandi inondazioni (che hanno provocato almeno 56 morti), e saluta anche le reclute delle Guardie Svizzere, in piazza con i loro famigliari per il giuramento di domani, e ringrazia l’Associazione Meter per l’impegno contro gli abusi sui minori.

Papa Francesco chiede di continuare a pregare per “la martoriata Ucraina, che soffre tanto”, e anche “per Palestina e Israele: che ci sia la pace e affinché il dialogo tra loro si rafforzi e porti frutti buoni. No alla guerra, sì al dialogo”.

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