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Un servizio di EWTN News

Distrutta la chiesa di San Giovanni Battista in Nagorno Karabakh

La chiesa di San Giovanni Battista a Shushi prima della distruzione

È terminata proprio nei giorni di commemorazione del genocidio armeno la distruzione della chiesa di San Giovanni Battista a Shushi, in Nagorno Karabakh, la regione che nell’antica denominazione armena viene conosciuta come Artsakh. La demolizione è stata ordinata dal governo azerbaijano, che pure da quando ha il controllo della regione ha sottolineato di non voler distruggere niente, e anzi di voler restaurare e migliorare le infrastrutture esistenti, trattando tutti da cittadini eguali.

Eppure, la distruzione della chiesa, documentata da immagini satellitari diffuse da L’Oeuvre d’Orient, l’associazione francese che si occupa dei cristiani di oriente, dà corpo al terrore più grande per gli armeni, che è quello di un “genocidio culturale” in atto nel Nagorno Karabakh, territorio conteso all’Azerbaijan e ricaduto sotto il controllo di Baku dopo il recente conflitto e una pace dolorosa firmata dall’Armenia. Una pace che ha messo in luce un possibile pericolo per i monasteri cristiani presenti nel territorio passato sotto il controllo azerbaijano.

L’Oeuvre d’Orient, nel diffondere le immagini – ha sottolineato che “è imperativo che la comunità internazionale condanni fermamente questi atti di distruzione e negazione della storia” e ha chiesto “un’azione concertata per garantire la protezione dei beni culturali e religiosi delle comunità della regione, in conformità con la Convenzione dell’Aja del 1954 ratificata dall’Azerbaijan nel 1993”.

La chiesa di San Giovanni Battista è conosciuta come Kanach Zham, ovvero cappella verde, con riferimento alle cupole precedenti della chiesa, di colore verde.

La chiesa è stata costruita nel 1818, nello stesso luogo in cui si trovava la chiesa di legno Gharabakhtsots. Era disegnata secondo un unico schema cruciforme, con la facciata orientale adiacente alla parte occidentale della cappella, mentre l’alta cupola della Chiesa e la sua cappella potevano essere chiaramente viste a distanza lungo la città. Anche gli interni della chiesa avevano alcune unicità architettoniche.

Intorno al novembre 2020, fu riportato da fonti armene e non che le torri della chiesa erano state distrutte dopo che Shushi era stata conquistata dalle trutte Azerbaijane. Il danneggiamento della chiesa è stato condannato dalla Chiesa Madre di Etchmiadzin.

Nel febbraio 2021, alcune immagini satellitari mostrarono che la Chiesa era stata ulteriormente deteriorata. Da parte azerbaijana, fu negata la distruzione della chiesa, negando anche l’eredità culturale degli armeni, e anzi sostenendo che la chiesa veniva dalla Russia e fu armenizzata solo negli anni intorno al 1840.

Anche l’Eparchia di Baku della Chiesa Ortodossa Russa aveva affermato che la chiesa sarebbe comunque rinnovata, e dei video della BBC mostravano che la chiesa era in visibile rinnovamento.

Ma il 18 aprile, il Caucasus Heritage Watch, un gruppo armeno di supervisione dei monumenti di accademici delle università Purdue e Cornell, hanno mostrato che la chiesa è stata completamente distrutta.

 

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