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Un servizio di EWTN News

Letture, Elena la madre di Costantino e l' Albero della Vita

Ci aveva pensato a lungo, prima come una visione, un sogno, poi con una consapevolezza sempre crescente, tutto si è trasformato in un grandioso progetto, che cambierà molte cose nella sua storia personale e in quella dell’umanità. Elena è una donna determinata, cocciuta, dicono in molti, ma è chiaro che ha dovuto diventare forte, d’acciaio in certi momenti, o di pietra, con il cuore chiuso anche se sanguinante.

E’ la madre di Costantino il grande, imperatore che ha cambiato i destini del mondo, moglie – o concubina, dicono sempre i maligni – dell’imperatore Costanzo Cloro, una posizione altissima, certo, ma anche difficile; la sua vita è stata una strada sempre in salita, piena di incognite. Quando raggiunge un’età venerabile, quando potrebbe riposarsi e cullarsi nei privilegi del suo status, ecco che decide di fare qualcosa di inimmaginabile: andare a Gerusalemme, o quel che ne rimane, un pellegrinaggio. Ma anche una ricerca, quella della croce sulla quale è morto Gesù. Da questa impresa considerata impossibile scaturirà la devozione a questa fondamentale reliquia, concreta testimonianza della passione e della morte del Figlio di Dio, una morte atroce scelta per amore degli uomini.

In questi giorni che precedono la Pasqua ripensiamo a questa figura straordinaria, protagonista di molti libri, di biografie più o meno romanzate, alcune pubblicate di recente. Però vorremmo qui ricordare due opere che meritano davvero di essere riscoperte, essendo del tutto immeritatamente cadute nell’oblio. Si tratta del romanzo di Evelyn Waugh, in cui Elena viene ritratta come proveniente dalla Britannia e protagonista della tradizione celtica. Ambientazioni particolari, dunque, per questa ragazza che avrà il destino di essere accanto all’imperatore Costanzo Cloro e di essere madre di Costantino, ma soprattutto di diventare  "Imperatrice di tutti i cristiani" e proclamata santa dalla Chiesa di Roma. 

La sua esistenza straordinaria è raccontata dal grande scrittore in modo fascinoso, intrecciando il dato storico per dar spazio alla leggenda. Quello che è certo è che Elena è stata una donna energica e attiva, partecipe delle vicende e delle lotte del potere romano, ma anche attenta a capire la novità del cristianesimo rispetto alle altre religioni. L’opera che non è una biografia in senso stretto, ma un romanzo che tratteggia il ritratto di Elena, possiede un grande valore anche dal punto di vista letterario, una cifra stilistica originale, a tratti leggera e di tono quasi fiabesco, a tratti capace di scavare profondamente nell’animo dei protagonisti.

Louis de Wohl, autore di romanzi storici che fin dagli anni Quaranta ha dato voce alle grandi figure e alle grandi questioni antiche e moderne in pagine di forte e appassionante letteratura, dedica alla figura di sant’Elena e al suo tempo il romanzo  L'albero della vita, grande affresco avvincente della vita dell'Impero romano del IV secolo. Elena, Costantino il Grande, Costanzo e le lotte per il potere e per l'Impero sono restituiti con la precisione dello storico e il fascino di una narrazione appassionata. Lo scrittore ci trascina in un turbinio di episodi,  tra battaglie feroci, incontri straordinari e le vicissitudini legate agli inizi del cristianesimo nel cuore dell'Impero. Secondo il suo stile tutto ciò che accade è raccontato, per così dire, in presa diretta, ma nello stesso tempo con la capacità di riprodurre  il reale con fantasia e poeticità.

Che cosa sappiamo esattamente di questa donna dalle molteplici esistenze? Nata a Roma da genitori pagani verso il 250 incontra l’ufficiale Costanzo Cloro con cui si unisce e che la conduce  in Dardania, dove egli era nato e possedeva delle terre. Altri studiosi vogliono sia nata a Drepanum in Bitinia nel golfo di Nicomedia (attuale Turchia); città rinominata in seguito Helenopolis (“città di Elena”) in suo onore, dal futuro figlio Costantino.

Nel 272  nasce Costantino, il grande imperatore che avrebbe data la libertà al cristianesimo.  Il figlio, proclamato imperatore nel 306, la vuole subito presso di sé, conferendole il titolo prestigioso di Augusta, mentre lei si converte alla fede in Cristo.

Elena usa i grandi mezzi   a disposizione per fare abbondanti elemosine, e per arricchire di vasi e arredi sacri le chiese. Dopo il Concilio di Nicea, l’imperatore si dedica con molto impegno a far costruire templi e basiliche, specialmente in Terra Santa. Ed è proprio a questa terra che Elena decide di dedicarsi, pur in un’età avanzata, mossa dal desiderio di ritrovare e restituire alla fede i luoghi che hanno visto nascere, crescere, insegnare, morire e risorgere Gesù. Giunta a Gerusalemme spera di poter rintracciare la santa Croce e il suo desiderio diventa realtà.  Fa  radere al suolo il tempio di Venere che era stato edificato sul Calvario dai pagani, che avevano così profanato il luogo della morte e della risurrezione di Gesù.  Qui viene riscoperto il S. Sepolcro ed il legno della S. Croce.  Elena allora fa erigere la basilica sul S. Sepolcro. Ritornata a Roma muore  nell”anno 329. Come proclama de Wohl, l’albero della vita è proprio la Croce, “testimonio di onta e salvezza”, legno da cui è sgorgata la vita eterna.

Evelyn Waugh, Elena. Madre dell’imperatore, Bompiani, euro 9, 180 euro

 

Louis de Wohl,  L’albero della vita, Rizzoli, euro 11,50

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