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Le stazioni roma per la Quaresima, Santa Pudenziana al Viminale

Chi visita oggi la chiesa di Santa Pudenziana deve scendere due rampe di scale perché ormai si trova molto sotto il livello stradale. Quando la vede Pompeo Ugonio nel 1588 la situazione era totalmente diversa:

“E’ la chiesa di santa Pudentiana rincontro quasi a quella di S. Maria Maggiore, & era prima rilevata in alto dalla strada circa 10 gradi. Ma hor’appunto essendosi la strada alzata da questa parte per il spianar che ha fatto N. Sig. Sisto V del Monte di S. Maria Maggiore, è venuta questa chiesa ancora a essere al medesimo piano.”

Ai tempi di Ugonio era ancora in corso la grande ricostruzione della chiesa paleocristiana che le ha dato l’aspetto attuale, quella del cardinale Caetani. Viene nominato cardinale da Sisto V nel 1585 e inizia subito la ricostruzione della sua chiesa titolare con l’architetto Francesco Capriani da Volterra.

Così racconta Ugonio:

“Questa chiesa infino all’età nostra non ha havuto molto bel disegno, & andava veramente in rovina, se l’Illustrissimo Cardinal Henrico Gaetano hoggidi Legato di Bologna, & Camerlengo di santa Chiesa, al quale N. Sig. Sisto V conferì questo Titolo, non allargava la mano con somma liberalità a ripararla.”

E continua:

“Il detto liberalissimo Signore, & Titolare, pur hora ha fatto con nuovi pilastri fortificare i muri della chiesa, & levate alcune colonne che ingombravano la nave di mezzo, ha reso il suo spatio più riguardevole, facendo anche rimuovere i pulpiti antichi di marmo che à nostri tempi non sono più in uso.”

Le parole di Ugonio sono una preziosa testimonianza del momento storico in cui le chiese paleocristiane e medievali perdono il loro aspetto antico per diventare delle chiese barocche.

Così ad esempio racconta la demolizione dell’antica recinzione del presbiterio:

“Ha fatto anco allargare quella parte, onde in capo si ascende all’altar maggiore, la quale era con tavole di marmo serrata & impedita, secondo l’usanza de nostri Padri di dividere il Presbiterio dal resto della chiesa.”

Però anche Ugonio deve riconoscere la bellezza del mosaico paleocristiano dell’abside, con Cristo in mezzo al collegio dei dodici apostoli.

“Quivi resta la Tribuna antica a Musaico lavorata, opera si bella quanto ogni altra che sia hoggi in Roma.”

 

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