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Papa Francesco, attraversare il deserto delle nostre schiavitù per un mondo nuovo

Il Messaggio per la Quaresima Papa Francesco lo ha scritto prima dell'Avvento. E' firmato 3 dicembre, dal Laterano. Il tema è “Attraverso il deserto Dio ci guida alla libertà”. Ma di quale deserto si tratta? Non solo quello fisico, ma è anche vero, scrive il Papa che "l’esodo dalla schiavitù alla libertà non è un cammino astratto". E, scrive il Papa "Anche oggi il grido di tanti fratelli e sorelle oppressi arriva al cielo. Chiediamoci: arriva anche a noi? Ci scuote? Ci commuove?". Il Papa ricorda il viaggio a Lampedusa e mette in guardia l'umanità da "un modello di crescita che ci divide e ci ruba il futuro. La terra, l’aria e l’acqua ne sono inquinate, ma anche le anime ne vengono contaminate". Perché, scrive il Papa, c'è "un’attrazione verso la sicurezza delle cose già viste, a discapito della libertà".

Nel racconto biblico Dio vede la miseria del suo popolo, non è Israele a chiedere di essere liberato. Perché spesso siamo legati alle nostre schiavitù: "Chiediamoci: desidero un mondo nuovo? Sono disposto a uscire dai compromessi col vecchio?". Per il Papa è chiaro che c'è "un deficit di speranza. Si tratta di un impedimento a sognare, di un grido muto che giunge fino al cielo e commuove il cuore di Dio".

Così anche oggi siamo schiavi e non possiamo avanzare: "non si spiegherebbe altrimenti come mai un’umanità giunta alla soglia della fraternità universale e a livelli di sviluppo scientifico, tecnico, culturale, giuridico in grado di garantire a tutti la dignità brancoli nel buio delle diseguaglianze e dei conflitti".

La Quaresima per il Papa é come il deserto "lo spazio in cui la nostra libertà può maturare in una personale decisione di non ricadere schiava. Nella Quaresima troviamo nuovi criteri di giudizio e una comunità con cui inoltrarci su una strada mai percorsa".

Rimangono i pericoli degli idoli che sono le "menzogne del nemico" per cui "possiamo attaccarci così al denaro, a certi progetti, idee, obiettivi, alla nostra posizione, a una tradizione, persino ad alcune persone. Invece di muoverci, ci paralizzeranno. Invece di farci incontrare, ci contrapporranno. Esiste però una nuova umanità, il popolo dei piccoli e degli umili che non hanno ceduto al fascino della menzogna. Mentre gli idoli rendono muti, ciechi, sordi, immobili quelli che li servono , i poveri di spirito sono subito aperti e pronti: una silenziosa forza di bene che cura e sostiene il mondo".

L'indicazione per la Quaresima è "rallentare e sostare" recuperare "la dimensione contemplativa della vita, che la Quaresima ci farà così ritrovare, mobiliterà nuove energie".

E per questo il Papa guarda al Sinodo che "suggerisce che la Quaresima sia anche tempo di decisioni comunitarie, di piccole e grandi scelte controcorrente, capaci di modificare la quotidianità delle persone e la vita di un quartiere: le abitudini negli acquisti, la cura del creato, l’inclusione di chi non è visto o è disprezzato. Invito ogni comunità cristiana a fare questo: offrire ai propri fedeli momenti in cui ripensare gli stili di vita; darsi il tempo per verificare la propria presenza nel territorio e il contributo a renderlo migliore". Non una penitenza che rattrista quindi, ma con la gioia nel volto e il profumo della libertà, per sprigionare "quell’amore che fa nuove tutte le cose, cominciando dalle più piccole e vicine. In ogni comunità cristiana questo può avvenire".

E conclude il messaggio: "Nella misura in cui questa Quaresima sarà di conversione, allora, l’umanità smarrita avvertirà un sussulto di creatività: il balenare di una nuova speranza (…)  La fede e la carità tengono per mano questa bambina speranza. Le insegnano a camminare e, nello stesso tempo, lei le tira in avanti".

Nella conferenza stampa di presentazione il cardinale Michael Czerny, S.I., Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha sottolineato che nel testo si ritrovano "i principali temi delle encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti. Qui vediamo i paradigmi pastorali dell’ecologia integrale, della fraternità e dell’amicizia sociale ridisegnare l’evangelizzazione, non perché il Vangelo cambia, ma perché la Buona Novella va ricevuta in questo mondo a pezzi, nel mezzo di una “terza guerra mondiale a pezzi”. Ogni comunità cristiana può così ricevere il dono della Quaresima, accompagnando tutti i suoi membri al cuore delle sfide del nostro tempo". Don Andrea Cavallini, Incaricato dell’Ufficio per la catechesi della Diocesi di Roma ha portato la sua esperienza e posto una domanda che già era di Paolo VI: "Ha ancora senso la Quaresima? È attuale? Interessa a qualcuno?" E quindi "Che ne pensate voi? la Quaresima è ancora attuale? cioè interessante? cioè importante? cioè utile? cioè possibile?".

Da parte sua Emilia Palladino, professoressa presso la Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università Gregoriana ha osservato che "il deficit di speranza agisce qui la sua potenza: nella giustificazione depressa che non si possa svuotare il mare con un cucchiaio, non agiamo nemmeno in quello che ci sembra possibile".

Infine presente anche Maupal, artista di murales che ha illustrato il tema del Messaggio a ha spiegato che "In questa prima illustrazione, ho raffigurato il deserto usando l'immagine di Papa Francesco mentre spinge una carriola che contiene un "sacco" di fede. È un deserto di chiodi che rappresentano idoli vecchi e nuovi, tutte le nostre prigionie. Questi pungenti ostacoli potrebbero bucare la ruota gommata della carriola ma, seguendo Papa Francesco, che apre il sentiero con la forza della fede, spariscono: la strada diventa per tutti percorribile e la meta raggiungibile.

Per tutto il tempo di Quaresima mi metto a disposizione del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale che, una volta a settimana, pubblicherà un nuovo disegno che accompagna un passaggio del Messaggio quaresimale del Santo Padre".

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