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Un servizio di EWTN News

Libertà religiosa, il rapporto Open Doors: 15 mila edifici cristiani chiusi o distrutti

La mappa della World Watch List 2023

Il dato più impressionante è forse quello delle 15 mila chiese Cristiane chiuse con la forza tra la fine del 2022 e il 2023, soprattutto in Cina e India, laddove si sentono gli effetti del controllo governativo sulle religione (in Cina) e delle leggi anti-conversione (in India). In generale, però, il World Watch List, il rapporto della Ong cristiana Open Doors, conferma i trend degli scorsi anni, con una recrudescenza di attacchi contro i cristiani in Corea del Nord, ma anche nel Sahel, e qualche segnale di speranza dal Medio Oriente con le politiche della tolleranza, attuate sia dagli Emirati Arabi Uniti scelti dal Papa per firmare la Dichiarazione della Fraternità Umana, ma anche dall’Iraq successivamente visitato dal Papa, e negli altri Paesi del Golfo.

Luci e ombre, con più ombre che luci, in un rapporto che non guarda solo al mondo cattolico, ma in generale a tutte le componenti cristiane, e che la Ong Open Doors compila ormai dal 1993. Abbastanza per capire come le religioni abbiano vissuto una vita sempre più difficile nel corso degli anni. Al momento, ci sono 365 milioni di cristiani perseguitati nel mondo. Un cristiano su sette è perseguitato a livello mondiale, 1 su cinque è perseguitato in Africa, 2 su 5 sono perseguitati in Asia.

Le nazioni

Qualche dato. La Corea del Nord è di nuovo “maglia nera” della persecuzione contro i cristiani, e vi si sperimenta un livello di persecuzione mai visto prima. Secondo il rapporto Open Doors, ha un punteggio di persecuzione di 96 / 100, poco più basso dello scorso anno, quando si era verificato il più alto punteggio di tutti i tempi 98/100, che riflette la crescita dell’arresto dei cristiani ma anche la scoperta e chiusura di chiese domestiche sulla base della nuova “Legge contro il pensiero reazionario”.

Non ci sono chiese cattoliche in Afghanistan, da quando sono tornati i talebani e l’unica chiesa del Paese, nell’ambasciata di Italia, è rimasta sguarnita. L’Afghanistan scende al decimo posto nella classifica, ma questo non significa che la situazione sia migliorata. Semplicemente, ci sono meno cristiani da perseguitare.

La Nigeria è al sesto posto in questa speciale classifica. È il luogo dove i cristiani continuano ad essere attaccati da sigle come Boko Haram, l’ISWAP, i militanti fulani e altri banditi armati. Si conta che, dei 4.998 cristiani uccisi per la loro fede, l’82 per cento venisse solo dalla Nigeria. Ma c’è un altro dato che salta agli occhi: nel 2018, i cristiani uccisi erano 3.066, l’80 per cento in meno del 2023, che ha registrato 5621 cristiani uccisi. Il trend è molto alto ancora, anche se è lievemente sceso in numeri assoluti. Sono 4125 i cristiani detenuti.

La Cina è al diciannovesimo posto, tre posizioni più basse del 2023. Si diffonde l’uso della sorveglianza digitale, in aggiunta a persecuzione e intimidazione, nota il rapporto. Il Nicaragua era entrato nella top 50 al cinquantesimo posto, ed era la prima volta, ed ora è salito nelle gradutorie fino al 30esimo posto. A pesare, la repressione governativa delle proteste che si susseguono dal 2018 e gli attacchi alle chiese.

Le chiese distrutte

Dall’1 ottobre 2022 al 30 settembre 2023, sono stati distrutti o chiusi circa 14.766 edifici cristiani. I dieci Paesi che distruggono più edifici cristiani sono Cina, India, Nigeria, Nicaragua, Etiopia, Rwanda, Sudan, Burkina Faso, Niger e Angola. In particolare, in Cina più di 10 mila chiese sono state chiuse a causa di vecchie e nuove misure prese dal governo, mentre in Pakistan e India gli attacchi contro le chiese sono principalmente frutto di violenza.

Nello Stato indiano di Manipur, circa 400 chiese sono state distrutte fino a maggio 2023. Inoltre, il numero di cristiani assassinati in India a causa della propria fede è passato dai 17 dell’anno precedente alla statistica 2023 di meno di 160.

In Etiopia, il numero di attacchi contro le chiese e le scuole cristiane è aumentato in intensità e violenza, e sono cresciuti gli edifici di cristiani bruciati, saccheggiati confiscati in Burkina Faso e Repubblica Centrafricana.

I rischi di persecuzione

Globalmente, più di 365 milioni di cristiani al mondo sono esposti a livelli da molto elevati a estremi di persecuzione e discriminazione. Non solo. Nel 2023, più del doppio di cristiani rispetto agli anni precedenti sono stati forzati a lasciare le loro case. L’instabilità politica, la guerra, l’estremismo e i disastri naturali hanno portato i credenti via dalle loro terre nel Medio Oriente e Nord Africa.

I credenti – denuncia il rapporto – sono “spesso più vulnerabili di altri sfollati a causa della loro fede. In nazioni come la Siria, i cristiani sono facilmente obiettivo di violenza. Gli estremisti attaccano chiese e leaders, e pongono pressione ai cristiani perché vadano via”.

Le buone notizie

Tra le buone notizie, il rapporto include la nuoa costituzione del Mali, significativa perché la Costituzione riconosce chiaramente le minoranze non cristiane e perché la Costituzione apre  nuove elezioni (nel 2024) in una nazione attualmente governata da militari.

Sebbene l’India sia il posto dove si sono registrate molte distruzioni di Chiesa, la speranza viene dal fatto che le leggi anti-conversione nella parte Sud del Paese sono state ribaltate a seguito della vittoria del Partito del Congresso in Karnataka. Il partito rappresenta la principale opposizione al Bharatiya Janata Party (BJP), il partito nazionalista. È una mossa che dà speranza ai cristiani oppressi e intimiditi a causa delle leggi.

Altre buone notizie vengono dal Sud Est Asiatica, dove il Laos ha visto la più grande crescita di persecuzione nel mondo che la ha portato a scalare 10 posizioni, ma c’è anche una grande storia sotto la cenere di una Chiesa che cresce.

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