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Papa Francesco: "Il canto sia gioia, preghiera ed umiltà"

“Quello che fate è molto importante, perché con le vostre voci aiutate le comunità a pregare, ad aprire il cuore al Signore, e questo è fondamentale per la vita della Chiesa”. Lo ha detto stamane il Papa, incontrando la Federazione Internazionale Pueri Cantores.

Anche per questa udienza Francesco sceglie tre parole chiave per proporre la sua riflessione: gioia, preghiera e umiltà.

Il canto – ha spiegato - è gioia, specialmente quando è fatto in coro. Quando mettete il vostro entusiasmo nel cantare, voi fate un dono grande a quelli che vi ascoltano. C’è tanto bisogno di gioia nel mondo! Molte persone, anche giovani, sono prigioniere dell’angoscia, o della noia; il canto e la musica possono toccare i cuori, regalare bellezza, e restituire gusto e speranza per la vita. Questo è la gioia”.

“Voi – ha aggiunto il Papa - non siete artisti qualsiasi, non fate spettacolo. Aiutate gli altri a pregare con la vostra preghiera, la preghiera canora. Allora è importante per ognuno di voi tenere il cuore vicino a Gesù non solo quando canta, ma sempre, e questo si fa nella preghiera, ogni giorno. Se il vostro cuore è pieno di amore per Gesù, questo traspare nelle voci ed è come una freccia che coglie in pieno nel segno, arrivando al cuore delle persone. Cantando e pregando insieme, in armonia, ascoltandovi, aspettandovi, inserendo i ritmi di ciascuno nel ritmo di tutti, voi aiutate la comunità a fare altrettanto, e insegnate quanto è bello camminare tutti insieme.”

Il canto – ha detto ancora il Pontefice - è una scuola di umiltà, perché il cantore, anche nelle parti solistiche, è sempre inserito in un coro, che è più grande di lui e in cui tutti sono al servizio di tutti, anche il maestro che dirige. Il vostro canto, poi, è ancora più umile, perché è al servizio di Dio e dunque, mentre aiuta gli altri a incontrare il Signore, sa anche farsi da parte al momento giusto, per lasciare spazio al silenzio, dove ognuno può ascoltare nel segreto le parole che solo Gesù sa dire a ciascuno di noi. Un cantore che cerca di mettere al centro sé stesso, o di prevalere sugli altri, non è un buon cantore, anzi, spesso rischia di rovinare il lavoro di tutti, e questo si sente subito. Perciò, non cercate di apparire: sforzatevi piuttosto di fondervi insieme, perché nell’unità, che viene dall’umiltà, il vostro canto esprima vera amicizia, con Dio, con gli altri e tra voi stessi”.

“Quante cose – ha concluso - ci insegna la musica! E a maggior ragione la musica sacra, la cui anima è la Parola di Dio”.

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