Città del Vaticano , 13 January, 2016 / 9:00 AM
Pio XII uomo della pace e Papa della guerra. É questo il titolo di un documentario prodotto da Rai Storia e firmato da Antonia Pillosio, per il ciclo “Italiani”.
50 minuti per raccontare la vita di un uomo prima che di un personaggio che ha sofferto gli strali della storia e le critiche di un mondo che spesso lo conosceva poco.
Il documentario si avvale di alcuni spunti biografici inediti grazie alla collaborazione con la postulazione, padre Peter Gumpel e il vice postulatore padre Marc Lindeijer, ma ci sono anche le voci di storici come Matteo Luigi Napolitano, Andrea Riccardi e Anna Foa che di Pio XII dice: “ E’ un Papa che ha cambiato nei fatti, se non nella teoria, quelli che erano i rapporti con gli ebrei. Non credo che senza questa opera di salvataggio si sarebbe potuti arrivare alle trasformazioni del Concilio Vaticano II”.
Il documentario è stato presentato in anteprima alla stampa nella Curia Generalizia dei Gesuiti a pochi passi da Piazza san Pietro, ed è stata una occasione per rileggere la storia anche grazie a documenti e lettere di suore che nell’epoca della guerra mondiale, tenevano diari proprio sulla assistenza ai rifugiati nei conventi per ordine del Papa. Come il diario delle Suore di Santa Maria Bambina o delle monache agostiniane del monastero dei Santi Quattro Coronati.
E’ poi ben documentato il lavoro della Santa Sede per il ritrovamento dopo la guerra delle persone scomparse. Fino al 1954 lavorarono a questo progetto 885 persone.
Uno dei temi più difficili da affrontare resta quello della causa di beatificazione come spiega padre Lindeijer:
Stiamo aspettando il miracolo per la beatificazione. Ogni anno riceviamo almeno due notizie di bellissimi miracoli, ma il problema è sempre far collaborare la gente. Perché non basta che ci sia un miracolo. L’importante è che poi ci sia tutto il processo a cominciare dal raccogliere le prove, le testimonianze. E non so perché ma la gente è sempre molto reticente a collaborare, forse hanno paura della stampa...
Che genere di miracoli?
Sono quasi sempre miracoli di guarigione
Allora per accellerare il processo di beatificazione bisogna fare un appello a coloro che ricevono delle grazie per intercessione di Pio XII?
Si, si per favore, per favore, portate le testimonianze e i documenti delle grazie ricevute!
Ma assodato il miracolo ci sarebbero altri problemi da affrontare? C’è sempre la annosa questione del rapporto con gli ebrei...
La opportunità della beatificazione non dipende da noi della postulazione, ma dipende dalla Santa Sede, dal Papa. E finora non abbiamo nessun motivo per pensare che Papa Francesco non farà la beatificazione quando ci sarà il miracolo approvato. Tutte le indicazioni sono positive. Anzi lui sembra essere abbastanza a favore della figura di Pio XII.
Quali sono gli aspetti che si conoscono di meno di Pio XII?
La sua vicinanza alla gente. Ed è una cosa che mi ha colpito molto quando ho visto il documentario di Rai Storia. La piazza gremitissima, direi molto più che adesso, la sua vicinanza alla gente. Le persone che lo volevano toccare, i bambini, sempre il sorriso. É un aspetto di questa figura che purtroppo abbiamo un po’ dimenticato. Quando pensiamo a Pio XII immaginiamo la figura severa, gerarchica, con la tiara e i paramenti. Invece è vero il contrario. Lui si è davvero speso per la gente.
Anzi qualcuno si lamentava perché stava troppo con la gente, sempre con tante udienze, sempre ad accogliere gruppi.
Un altro aspetto del pontificato di Pio XII è che ha scritto moltissime encicliche, spesso poco conosciute.
Si purtroppo. Perché si sa che nessun Papa è stato citato dal Concilio Vaticano II come Pio XII. Il suo magistero è stato determinante per il concilio. Pio XII è stato il primo Papa moderno. Non l’ultimo di una serie di principi, ma il primo Papa anche in contatto con la gente.
C’è qualche tema ecclesiale che lui aveva preconizzato ed ora si vede realizzato?
Sottolineerei questo: cosa ammiriamo in Papa Francesco? La sua vicinanza alla gente, e questo emerge anche in Pio XII. Il Papa era il pastore comune, e questo è il titolo che a lui piaceva tanto.
Il rapporto con la Germania era speciale?
Per capirlo basta andare alla chiesa di Sant’Eugenio a Roma, regalata al Papa per ringraziarlo per tutto ciò che aveva fatto Pacelli per il popolo sofferente della Germania dopo e durante la guerra.
Un Pio XII quasi inedito per il grande pubblico, ma che non sorprende chi ricorda che la stampa negli anni della guerra e dopo riportava spesso cronache delle udienze di Pio XII a diversi gruppi. E le immagini nel documentario non fanno invidia a quelle contemporanee degli incontri con Papa Francesco.
Scriveva Silvio Negro, capostipite dei vaticanisti, nel 1945: “ Di solito quello che sorprende e tocca più da vicino i visitatori sono le espressioni di benevolenza e di benedizione che il Papa riserba alle famiglie”.
(La storia continua sotto)
Le Migliori Notizie Cattoliche - direttamente nella vostra casella di posta elettronica
Iscrivetevi alla newsletter gratuita di ACI Stampa.
La nostra missione è la verità. Unisciti a noi!
La vostra donazione mensile aiuterà il nostro team a continuare a riportare la verità, con correttezza, integrità e fedeltà a Gesù Cristo e alla sua Chiesa.
Donazione a CNA