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Un servizio di EWTN News

"L'annuncio è per l'oggi". Il cuore dell'Udienza generale in Aula Paolo VI

Papa Francesco torna in Aula Paolo VI per l'Udienza Generale. Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il ciclo di catechesi "La passione per l’evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente", incentra la sua meditazione sul tema “L’annuncio è per l’oggi”. "L’annuncio cristiano è gioia ed è per tutti; vediamo oggi un terzo aspetto: esso è per l’oggi", inizia così la catechesi. Ma anche questa mattina, a causa dei suoi problemi di salute, Papa Francesco non ha letto il testo, ma ha affidato la lettura Monsignor Filippo Ciampanelli.

"Io ancora non sto bene, sarà Monsignor Ciampanelli a leggere le cose", dice lo stesso Papa Francesco. Il Papa a causa della infiammazione ai polmoni che lo ha colpito ha dovuto rinunciare al suo viaggio a Dubai per COP28.

"Si sente quasi sempre parlare male dell’oggi. Certo, tra guerre, cambiamenti climatici, ingiustizie planetarie e migrazioni, crisi della famiglia e della speranza, non mancano motivi di preoccupazione. In generale, l’oggi sembra abitato da una cultura che mette l’individuo al di sopra di tutto e la tecnica al centro di tutto, con la sua capacità di risolvere molti problemi e i suoi giganteschi progressi in tanti campi. Ma al tempo stesso questa cultura del progresso tecnico-individuale porta ad affermare una libertà che non vuole darsi dei limiti e si mostra indifferente verso chi rimane indietro", si legge nella catechesi.
"L’umanità parla una lingua sola – potremmo dire che ha un “pensiero unico” –, è come avvolta in una specie di incantesimo generale che assorbe l’unicità di ciascuno in una bolla di uniformità", continua a leggere Monsignor Ciampanelli.

"Anche oggi la coesione, anziché sulla fraternità e sulla pace, si fonda spesso sull’ambizione, sui nazionalismi, sull’omologazione, su strutture tecnico-economiche che inculcano la persuasione che Dio sia insignificante e inutile: non tanto perché si ricerca un di più di sapere, ma soprattutto per un di più di potere", continua la catechesi.

"Lo zelo apostolico non è mai semplice ripetizione di uno stile acquisito, ma testimonianza che il Vangelo è vivo oggi qui per noi. Coscienti di questo, guardiamo dunque alla nostra epoca e alla nostra cultura come a un dono. Occorre stare nei crocevia dell’oggi. Uscire da essi significherebbe impoverire il Vangelo e ridurre la Chiesa a una setta. Frequentarli, invece, aiuta noi cristiani a comprendere in modo rinnovato le ragioni della nostra speranza, per estrarre e condividere dal tesoro della fede «cose nuove e cose antiche", conclude la catechesi odierna.

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