Città del Vaticano , 14 November, 2023 / 12:30 AM
“Voi giovani siete la gioiosa speranza di una Chiesa e di un’umanità sempre in cammino. Vorrei prendervi per mano e percorrere insieme a voi la via della speranza. In questi due anni di preparazione al Giubileo mediteremo prima sull’espressione paolina «Lieti nella speranza», per poi approfondire quella del profeta Isaia: «Quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi»”. Lo scrive il Papa nel messaggio per la XXXVIII Giornata Mondiale della Gioventù che sarà celebrata nelle Chiese particolari il prossimo 26 novembre sul tema «Lieti nella speranza».
Fonte della gioia cristiana – scrive Francesco citando Papa Benedetto XVI – è “la certezza proveniente dalla fede: io sono voluto. Ho un compito nella storia. Sono accettato, sono amato. La fede rende lieti a partire dal di dentro”.
Oggi – sottolinea il Papa – viviamo “in un tempo in cui per molti, anche giovani, la speranza sembra essere la grande assente. Si sentono come rinchiusi in una prigione buia, incapaci di vedere i raggi del sole. Lo dimostra drammaticamente l’alto tasso di suicidi tra i giovani in diversi Paesi. Noi possiamo essere espressione del suo amore che fa nascere la gioia e la speranza anche dove sembra impossibile. Pensiamo a San Massimiliano Maria Kolbe, a Santa Giuseppina Bakhita, o ai Beati coniugi Józef e Wiktoria Ulma con i loro sette figli”.
La speranza ha un “carattere umile. La speranza è il sale della quotidianità. Maria è la donna della speranza, la Madre della speranza. Sul Calvario non ha lasciato spegnere nel suo cuore la certezza della Risurrezione annunciata dal suo Figlio. È lei che riempie il silenzio del Sabato Santo con una amorosa attesa piena di speranza, infondendo nei discepoli la certezza che Gesù avrebbe vinto la morte e che il male non sarebbe stata l’ultima parola. La speranza cristiana non è facile ottimismo e non è un placebo per i creduloni: è la certezza, radicata nell’amore e nella fede, che Dio non ci lascia mai soli e mantiene la sua promessa”.
“La speranza – aggiunge il Pontefice - è alimentata dalla preghiera. Pregando si custodisce e si rinnova la speranza. Pregando teniamo accesa la scintilla della speranza. Prendiamoci ogni giorno il tempo per riposare in Dio di fronte alle ansie che ci assalgono. seminatori di speranza nella vita dei vostri amici e di tutti quelli che vi circondano”.
“Animato dalla speranza divina, il cristiano – conclude Papa Francesco - si trova pieno di una gioia diversa, che viene da dentro. Le sfide e le difficoltà ci sono e ci saranno sempre, ma se siamo dotati di una speranza piena di fede, le affrontiamo sapendo che non hanno l’ultima parola e noi stessi diventiamo una piccola torcia di speranza per gli altri. Non abbiate timore di condividere con tutti la speranza e la gioia di Cristo Risorto! La scintilla che si è accesa in voi, custoditela, ma nello stesso tempo donatela: vi accorgerete che crescerà! Non possiamo tenere la speranza cristiana per noi, come un bel sentimento, perché è destinata a tutti”.
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