venerdì, novembre 22, 2024 Donazioni
Un servizio di EWTN News

Papa Francesco all’Angelus: “Facciamo il primo passo, come Dio fa con noi”

Papa Francesco durante l'Angelus del 29 ottobre 2023

Papa Francesco all’Angelus: “Facciamo il primo passo, come Dio fa con noi”

Termina il Sinodo, e ora è tempo di andare verso la seconda fase dell’assemblea. Prima della preghiera dell’Angelus, Papa Francesco riprende la sua omelia di fine sinodo. E sottolinea che “Dio sempre ci precede”

 

Siamo chiamati a riflettere l’amore di Dio nel mondo, facendo il primo passo come lui fa con noi “senza aspettare che si muovano gli altri, senza attendere che il mondo, la società e la Chiesa cambino, senza attendere o pretendere riconoscimenti”. Papa Francesco dà l’immagine di un Dio che sempre ci precede, a lui molto cara, nel commento al Vangelo che precede la preghiera dell’Angelus, e che in qualche modo ricalca anche l’omelia che ha tenuto nella Messa a conclusione del Sinodo 2023.  E dopo l’Angelus, l’appello per la pace, in Ucraina e in Terrasanta, specialmente a Gaza, per cui il Papa chiede che si lasci spazio per i corridoi umanitari e  si liberino gli ostaggi e ribadisce che la guerra è “sempre una sconfitta”.

Il Vangelo del giorno è quello in cui Gesù dà il comandamento dell’amore – amore per Dio e per il prossimo – mentre la giornata è bella, quasi primaverile nonostante l’autunno incombente e il cambio di orario (“Non dimenticate di mettere indietro l’orologio”, aveva detto ieri il Papa al termine del Sinodo) e c’è molta gente in piazza San Pietro ad ascoltare le parole del Papa.

Papa Francesco ricorda sin dall’inizio che il Vangelo del giorno parla del “più grande dei comandamenti”, l’amore di Dio e del prossimo “inseparabili l’uno dell’altro”.

Il Papa definisce due aspetti di questo grande comandamento. Il primo è appunto che “Dio sempre ci precede, ci anticipa con la sua tenerezza infinita”, e noi come bambini impariamo ad amare “tra le braccia di Dio”, dove “assorbiamo il calore e l’affetto che poi a nostra volta impariamo a donare” e “incontriamo l’amore che ci spinge a donarci con generosità ai fratelli”. Insomma, “solo incontrandolo, arrendendoci al suo amore, diventiamo davvero capaci di amare. Non resistiamo, allora: apriamo il cuore al Signore, ogni giorno”.

Il secondo aspetto evidenziato dal Papa è quello che lega l’amore per Dio all’amore per il prossimo, cosa che significa che noi “riflettiamo l’amore di Dio”, come una goccia di acqua pulita – nota Papa Francesco, citando Madre Teresa di Calcutta. E se a volte – chiosa il Papa – “guardando lei e altri santi, ci venisse da pensare che siano degli eroi inimitabili, ripensiamo a questa piccola goccia e ricordiamoci che anche noi siamo chiamati a riflettere l’amore di Dio nel mondo. Come? Facendo il primo passo, come fa Dio con noi: senza aspettare che si muovano gli altri, senza attendere che il mondo, la società e la Chiesa cambino, senza attendere o pretendere riconoscimenti”.

Alla fine del commento, Papa Francesco dà dunque delle tracce della meditazione personale, come fa sempre: “io sono grato al Signore, che mi ama per primo? Lo incontro ogni giorno, così da lasciarmi trasformare da Lui? E poi: cerco di riflettere il suo amore? Mi impegno, cioè, ad amare i fratelli, specialmente i più deboli, chi sbaglia, chi mi fa del male? Rimuovo dal mio cuore, con l’aiuto di Dio, le patine opache dell’egoismo, del rancore, della rigidità, dell’attaccamento alle cose, di ciò che mi impedisce di riflettere con limpidezza l’amore del Padre?”

Dopo l’Angelus, Papa Francesco ringrazia quanti si sono uniti alla giornata di digiuno, preghiera e penitenza che abbiamo vissuto venerdì scorso, chiede di non desistere e di continuare a pregare, sia per l’Ucraina che per la grave situazione in Palestina e Israele

“A Gaza si lascino spazi per garantire gli aiuti umanitari e siano liberati gli ostaggi. Che nessuno abbandoni la possibilità di lasciare le armi”. E sottolinea il Papa, raccogliendo un appello del vicario di Terrasanta Ibrahim Faltas: “Cessate il fuoco. Fermatevi fratelli e sorelle, la guerra sempre è una sconfitta, sempre, sempre!”

Il Papa si dice poi “vicino alla popolazione della zona di Acapulco, colpita da un fortissimo urgano. Prego per le vittime per i famigliari e per quanti hanno subito gravi danni”.

Le Migliori Notizie Cattoliche - direttamente nella vostra casella di posta elettronica

Iscrivetevi alla newsletter gratuita di ACI Stampa.

Clicca qui

La nostra missione è la verità. Unisciti a noi!

La vostra donazione mensile aiuterà il nostro team a continuare a riportare la verità, con correttezza, integrità e fedeltà a Gesù Cristo e alla sua Chiesa.

Donazione a CNA