Città del Vaticano , 05 January, 2016 / 11:00 AM
Fare previsioni con Papa Francesco è difficile, anzi forse impossibile. Ma come ogni anno di questi tempi si torna insistentemente a parlare di concistoro per la creazione di nuovi cardinali. Ad oggi il Sacro Collegio è composto da 216 cardinali: 117 elettori – cioè con meno di 80 anni – e 99 ultraottantenni e per questo esclusi da un futuro conclave.
Papa Francesco ha presieduto i suoi due concistori sempre nel mese di febbraio, dandone l’annuncio la prima settimana di gennaio. E anche stavolta potrebbe fare così.
Prevedere la data dell’annuncio è impossibile, così come il numero ed i nomi dei futuri porporati anche perché il Papa ci ha abituati a grandi sorprese nell’assegnazione delle berrette rosse. Tuttavia un ragionamento può essere proposto.
A fine 2016 saranno ben 10 i cardinali che avranno compiuto gli 80 anni e che quindi perderanno il diritto di ingresso in conclave: Roger Mahony, Arcivescovo emerito di Los Angeles; Ivan Dias, Prefetto emerito della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli; Karl Lehmann, Vescovo di Magonza; William Levada, Prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede; Anthony Okogie, Arcivescovo emerito di Lagos; Antonio Maria Rouco Varela, Arcivescovo emerito di Madrid; Jaime Ortega, Arcivescovo di San Cristobal de La Habana; Nicolas Lopez Rodriguez, Arcivescovo di Santo Domingo; Ennio Antonelli, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Famiglia; Theodore Sarr, Arcivescovo di Dakar.
Per coprire il 2016 e mantenere il numero stabilito da Paolo VI di 120 cardinali elettori, Papa Francesco nel prossimo concistoro potrebbe dunque assegnare almeno 13 porpore.
Tra i nomi che circolano in vista del prossimo concistoro ci sono il Sostituto della Segreteria di Stato Angelo Becciu, l’organizzatore del Giubileo Rino Fisichella ed i neo Arcivescovi di Bologna e Palermo Matteo Maria Zuppi e Corrado Lorefice. Entrambi hanno però dei predecessori porporati: Carlo Caffarra, Salvatore De Giorgi e Paolo Romeo – due dei tre (Caffarra e Romeo) ancora elettori.
Il Papa potrebbe sorprendere ancora una volta e lasciar fuori diocesi storicamente cardinalizie come Venezia e Torino per premiarne invece una di frontiera, forse nel Meridione. Dopo aver promosso alla dignità cardinalizia gli Arcivescovi di Perugia-Città della Pieve, Ancona-Osimo e Agrigento chissà che questa volta il Pontefice non scelga ad esempio l'Arcivescovo di Taranto o quello di Campobasso-Boiano...
In Europa la porpora potrebbe andare a sedi quali Madrid e Bruxelles, mentre dagli Stati Uniti potrebbero spuntarla Los Angeles o Philadelphia. In Asia è soprattutto il Giappone ad attendere da molto tempo ormai l'inserimento di uno dei suoi vescovi all'interno del Sacro Collegio. La sorpresa maggiore potrebbe arrivare dall’Africa. Una berretta rossa il Papa potrebbe porla sul capo dell’Arcivescovo di Bangui, Dieudonnè Nzapalainga, da sempre araldo della pace nella Repubblica Centrafricana.
Sulla data del concistoro, impossibile fare previsioni. 22 febbraio? 20 novembre? Lo deciderà – a tempo debito – solo Papa Francesco. E lo stesso discorso vale, ovviamente, per i nomi.
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