Città del Vaticano , 13 September, 2023 / 11:00 AM
Durante i saluti in lingua italiana il Papa rivolge il suo pensiero alla Libia e al Marocco, paesi messi a dura prova il primo dalle forti inondazioni e il secondo dal terremoto.
"Il mio pensiero va alle popolazioni della Libia duramente colpite da violente piogge che hanno provocato allagamenti e inondazioni causando numerosi morti feriti e ingenti danni. Vi invito ad unirvi alla mia preghiera, per le vittime, per i famigliari e gli sfollati, non manchi la nostra solidarietà verso questi fratelli e sorelle provati per questa calamità", dice subito il Papa.
Sono oltre 6.000 i morti, 10mila dispersi, numeri enormi.
"Poi il mio pensiero va al nobile popolo marocchino che ha sofferto questi terremoti, preghiamo per il Marocco, preghiamo per gli abitanti, che il Signore dia loro la forza di riprendersi da questo terribile agguato che ha passato", aggiunge ancora Francesco.
In Marocco quasi 3 mila sono i morti del terremoto con zone vicine all'epicentro quasi inaccessibili.
"Continuiamo a pregare per la pace nel mondo, specialmente nella martoriata Ucraina, le cui sofferenze sono sempre presenti alla nostra mente e al nostro cuore", questo l'ultimo appello di oggi del Papa.
Nei saluti in lingua polacca Papa Francesco ha salutato l'arcivescovo Adam Szal, che con una delegazione ha portato a Roma le reliquie dei nuovi martiri beati: Giuseppe e Wiktoria Ulma e i loro sette figli. "Possa questa Famiglia di Beati essere per voi e per le famiglie polacche un modello di devozione al Sacro Cuore di Gesù, la cui immagine, che oggi benedirò, porterete in pellegrinaggio nella vostra Arcidiocesi", commenta il Pontefice.
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