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Segreteria per l'Economia. Cosa succederà nei prossimi mesi?

Veduta di San Pietro

E’ nel bollettino di auguri per le feste natalizie che la Segreteria per l’Economia fa il punto della riforma in materia di finanza e rende noto il calendario del prossimo anno. Andrà così: il 29 gennaio gli enti finanziari della Santa Sede consegneranno alla Segreteria per l’Economia il budget preventivo 2016; quindi, il Gruppo di Lavoro per il Futuro economico valuterà le proposte; il bilancio consuntivo degli enti sarà presentato il 31 marzo 2016 e nello stesso giorno la Segreteria per l’Economia fornirà al Consiglio il Bilancio Consolidato 2016; il Bilancio Consolidato 2015 che sarà sottoposto al Consiglio il 30 giugno 2016, dopo che questo sarà stato revisionato dalla Pricewaterhouse Cooper.

Cosa è stato fatto fino ad ora? Intanto, è stato compilato il Bilancio preconsuntivo, e questo lavoro – si legge nel Bollettino della Segreteria per l’Economia – “ha consentito una maggiore trasparenza e chiarezza riguardo la posizione finanziaria della Santa Sede e dello Stato Città del Vaticano.”

“Il bilancio preconsuntivo – prosegue il Bollettino - è stato un’iniziativa importante per valutare i probabili risultati finanziari del 2015 e per considerare quali cambiamenti possano essere necessari per il futuro”. Il Consiglio per l’Economia ha anche fatto una proposta perché una maggiore quantità di fondi possa essere messa a disposizione per il supporto di poveri e bisognosi.

Il percorso è quello di “stabilire solide e coerenti pratiche amministrative, reportistica e Politiche di Financial Management basate sugli Standard Internazionali; facilitare il processo decisionale a livello locale e fornire una struttura di riferimento per l’assunzione di responsabilità; consolidare il processo di pianificazione; rendere disponibili maggiori risorse che possano essere utilizzate per la missione della Chiesa”.

In questo percorso, è stato istituito un “Gruppo di Lavoro per il Futuro Economico”, che ha già avuto una prima riunione. Il gruppo è presieduto dal Prefetto della Segreteria per l’Economia ed è composto da rappresentanti di Segreteria di Stato, APSA, Governatorato, Propaganda Fide, Segreteria per la Comunicazione e IOR.

Obiettivo del gruppo di lavoro è quello di analizzare l’attuale posizione economica e sviluppare “piani finanziari di lungo termine con particolare attenzione alle entrate e alle spese”. Primo obiettivo è quello di trovare “opportunità per accrescere le entrate attraverso la gestione degli investimenti e delle proprietà immobiliari”. Niente è però detto riguardo la costituzione del VAM, il Vatican Asset Management annunciato dal Cardinal George Pell, prefetto della Segreteria per l’Economia, quando presentò la grande riforma dell’economia vaticana a luglio 2014.

Il Bollettino definsce la nomina di Pricewaterhouse Cooper come nuovo revisore esterno come “un altro importante traguardo nel passaggio ai nuovi Standard Internazionali di Contabilità del Settore Pubblico (IPSAS)”.

Spiega il Bollettino che i principi IPSAS sono “tandard usati da governi e da enti del settore pubblico in tutto il mondo”, e per questo “PwC, quale società di revisione dei conti internazionale, porterà un livello di esperienza internazionale al processo e condurrà l’audit in ottemperanza degli Standard Internazionali di Revisione”, ma fornirà “anche un parere per approntare le fasi successive e necessarie per assicurare un passaggio sicuro ad una completa conformità con gli IPSAS”.

Il lavoro del revisore esterno sarà coordinato dalla Segreteria per l’Economia. Che intanto deve completare la proprio struttura organizzativa e individuare staff specializzato. Spiega il Bollettino: “Se, da una parte, ci si attende che la maggior parte delle nomine interessino persone già in forza presso il personale della Santa Sede, dall’altra è chiaro saranno necessarie anche nuove assunzioni, come già avvenuto nell’Ufficio del Revisore Generale, per assicurare la disponibilità delle competenze e delle esperienza necessarie per continuare il lavoro delle riforme”.

Un lavoro di riforma cominciato da lontano e che ora ha bisogno di nuove forze, come si nota anche nel giudizio, sostanzialmente positivo, del rapporto sui progressi del comitato antiriciclaggio del Consiglio d'Europa MONEYVAL, divulgato il 15 dicembre. MONEYVAL ha salutato positivamente l’istituzione dei due nuovi dicasteri economici e la nuova struttura giuridica della Santa Sede, pur facendo qualche rilievo critico, soprattutto per il fatto che l’attività di vigilanza non ha portato a condanne né a rinvii a giudizio.

Tommaso Di Ruzza, direttore dell’Autorità di Informazione Finanziaria, ha spiegato in una intervista ad “Avvenire” il 17 dicembre “rientra nella procedura ordinaria seguita dal Comitato Moneyval con tutti gli Stati membri formulare, a fronte dell’adozione di un progress report adottato all’unanimità dall’Assemblea Plenaria, alcune raccomandazioni. Certamente ogni giurisdizione ha dei margini di miglioramento. Nel nostro caso, sono state formulate delle raccomandazioni affinché sia garantita l’efficacia dell’attività investigativa e giudiziaria, il che non si traduce in una sorta di 'giustizialismo' acritico, ma piuttosto nel porre le autorità competenti nelle condizioni di agire efficacemente, dotandole di adeguate strutture e risorse”.

L'attività di riforma dell'economia vaticana prosegue anche attraverso questo rafforzamento dei ranghi. Sono necessari esperti per portare avanti il piano di sempre maggiore aderenza agli standard internazionali, così da permettere alla Santa Sede di poter operare nel mondo in piena libertas ecclesiae. In fondo, la finanza e l’economia sono il mezzo, non il fine della Santa Sede. Il fine resta sempre la missione apostolica.

 

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