Città del Vaticano , 28 June, 2023 / 11:00 AM
“In questi tempi non facili per la fede, siamo uniti nella stessa fiducia che l’Apostolo Pietro voleva trasmettere: quella di riporre la speranza nel Dio della consolazione. Sono lieto di apprendere che, riaffermando l’obiettivo della piena unità visibile che vi ha caratterizzato fin dal 1977, in questa sesta fase dei vostri lavori vi dedichiate a esplorare il ministero dello Spirito”. Lo ha detto il Papa, stamane, incontrando la Commissione Internazionale di dialogo tra la Chiesa Cattolica e i Disciples of Christ.
“Lo Spirito – ha ricordato Francesco - è memoria e guida. Quando ci accostiamo nella preghiera e con cuore aperto alle Scritture ispirate dallo Spirito, lasciamo che Lui ci parli e agisca in noi. Allora la sua memoria benefica ci ricorda quel che conta nella vita e ci rammenta che nulla è impossibile a Dio; ci invita ogni giorno a rinascere dall’alto e ci sprona all’amore per i fratelli”.
Lo Spirito Santo è anche guida. “Lo Spirito Santo – ha sottolineato - mantiene giovane la comunità cristiana. In Lui, che è il vero protagonista della missione abbiamo la gioia di proclamare Gesù Signore e Salvatore, e troviamo la forza di andare avanti nella lode del suo nome, glorificandolo e magnificandolo. Così lo Spirito Santo preserva il nostro spirito dalle tentazioni della tristezza e dell’autoreferenzialità”.
“Uno sguardo di fede – ha detto ancora il Pontefice - sa riconoscere, nella vita e nella realtà, la presenza e la semina dello Spirito Santo, sa vedere la sua opera anche al di là dei confini delle nostre comunità. Se gli siamo docili, Egli saprà armonizzare anche quanto a noi sembra difficile da conciliare, perché Lui è in sé stesso armonia. Lui permette le divisioni. Ma poi Lui ha fatto l’armonia, che non è un negoziato di equilibri: l’armonia va oltre. E questa è la strada dello Spirito. Perciò abbiamo bisogno sempre di partire e ripartire dallo Spirito, memoria e guida che apre vie nuove e impensate, là dove noi pensavamo che le strade fossero precluse o sbarrate. Non temiamo dunque di percorrere le strade di concordia che lo Spirito indica: non quelle della mondanità spirituale, che vuole adeguarci ai bisogni e alle mode del tempo, ma le vie della comunione e della missione”.
“L’unità dei cristiani – ha concluso il Papa - si fa camminando insieme. I teologi sono necessari, certamente: che studino, che parlino, che discutano; ma, nel frattempo, noi camminiamo, pregando insieme e con le opere di carità. Per me questa è la strada che non delude”.
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