Città del Vaticano , 10 May, 2023 / 6:00 PM
Non ci sono sostanziali novità, nel rapporto annuale dell’Autorità di Sorveglianza e di Informazione Finanziaria pubblicato oggi. Nel rapporto viene delineato un sensibile aumento delle segnalazioni di transazioni sospette, vengono raccontate le attività di formazione, e viene data una certa enfasi al lavoro nelle organizzazioni internazionali, e cioè in MONEYVAL e in Egmont, che in realtà sembra tradire la necessità di mostrare che i rapporti ci sono e buoni.
Perché MONEYVAL aveva pubblicato nel 2021 un rapporto sui progressi pieno di luci ed ombre, che non era una bocciatura ma nemmeno una promozione a pieni voti, mentre il Gruppo Egmont, che unisce le Unità di Informazione Finanziaria di tutto il mondo, aveva addirittura sganciato l’allora AIF dal suo circuito sicuro a causa del sequestro, nell’ambito delle indagini che hanno portato al processo sul palazzo di Londra, dei documenti di intelligence e solo un protocollo di intesa siglato dal promotore di giustizia con l’AIF aveva “sanato” il vulnus.
Come ormai accade dal 2020, il rapporto non viene più presentato in una conferenza stampa, ma inviato di pomeriggio, con intervista istituzionale allegata, e senza la possibilità di fare domande o poter avere più dettagli rispetto a quelli del rapporto stesso. Una scelta che è stata operata da subito dalla presidenza Barbagallo, che per marcare una discontinuità ha voluto anche cambiare il nome all’Autorità e stilando un nuovo statuto che ha reso la presidenza più operativa, cosa che ha portato con sé anche di avere un “board” più soggetto alle possibilità di conflitto di interessi, ma non sembra esserci vera discontinuità.
Nel rapporto, il presidente dell’Autorità Carmelo Barbagallo parla di continua cooperazione e sottolinea che è “tuttavia innegabile che, per la sua piena efficacia, la lotta al riciclaggio e al terrorismo, necessariamente transnazionale, ha bisogno di un Mondo coeso e pienamente cooperativo. L’auspicio è che si recuperi in tempi brevi un clima di collaborazione globale”.
Dal canto suo, Giuseppe Schlitzer, direttore dell’Autorità, mette in luce che ci sono state periodiche riunioni di coordinamento con l’ufficio del Revisore Generale e con l’Ufficio del Promotore di Giustizia e il Corpo della Gendarmeria, e questo non sarebbe una novità.
Colpisce invece la presenza di scambi formativi con la Banca d’Italia e con la Bundesbank (Hochschule der Deutschen Bundesbank) nell’ambito della vigilanza prudenziale e antiriciclaggio, e con la Guardia di Finanza e la UIF Italia nell’ambito dell’intelligence finanziaria, che fa pensare più all’idea di avere interlocutori privilegiati (e soprattutto in Italia) piuttosto che alla volontà di essere orientati al multilateralismo necessario per il contrasto al riciclaggio.
Qualche numero: nel 2022 l’ASIF ha ricevuto 128 segnalazioni di attività sospetta (104 nel 2021), 124 delle quali dall’ente vigilato, cioè l’Istituto per le Opere di Religione, 2 da Autorità vaticane, 1 da un ente senza scopo di lucro e 1 da altri soggetti.
I rapporti inoltrati all’Ufficio del Promotore di Giustizia sono stati 19, due in meno di quelli del 2021. Le richieste di cooperazione inviate dalla sezione di intelligence dell’autorità sono state 39, e quelle ricevute sono state 33.
Nell’ambito della cooperazione internazionale, sono stati firmati memorandum di intesa con le Unità di Informazione Finanziaria della Macedonia del Nord e delle Isole Cayman, che portano a 67 i memorandum firmati.
Infine, per quanto riguarda le dichiarazioni di trasporto transfrontaliero di contante, nel 2022 l’ASIF ha registrato 154 dichiarazioni in entrata, per un importo totale di 14.725.989 euro, e 410 dichiarazioni in uscita, per un importo totale di 6.273.198 euro. Nota Schlitzer che “il numero di dichiarazioni transfrontaliere in entrata è stato inferiore a quello registrato nel 2021. Al contrario, sia il numero che l’ammontare delle dichiarazioni transfrontaliere in uscita sono aumentati considerevolmente rispetto al 2021”.
Il rapporto sottolinea che “le segnalazioni di attività sospette pervenute all’ASIF hanno dato luogo a cinque sospensioni, per un importo complessivo di 829.050 euro. Non ci sono state misure di congelamento di conti o fondi ma, in generale, l’anno scorso - rispetto al precedente – ha visto un aumento dei casi in cui l’ASIF è dovuta intervenire ai sensi dell’articolo 48 della legge n. XVIII che prevede appunto la possibilità di sospendere l’esecuzione di un’operazione o congelare beni fino a cinque giorni lavorativi in caso di sospetto di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo”.
Per quanto riguarda la cooperazione interna, l’Ufficio di Informazione Finanziaria (UIF) dell’ASIF ha inviato 39 richieste di cooperazione e ne ha ricevute 33. Nel 2021, le richieste di cooperazione inviate erano 62, quelle ricevute 30.
I numeri, insomma, non vedono sostanziali novità. C’è stata una modifica dell’Istruzione ASIF n. 5 sulle Persone Politicamente Esposte, necessario “sia a seguito della promulgazione della Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium del 19 marzo 2022, che ha ridefinito le Entità della Santa Sede” ma anche “per coerenza logica: - l’espressione ‘soggetti che svolgono attività finanziaria a titolo professionale’ è stata sostituita con ‘soggetti obbligati’, cioè coloro che sono tenuti agli obblighi del Titolo II della Legge n. XVIII sulle misure di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo”.
Tre i box esplicativi. Il primo, che forse è l’unica novità (anche se già prevista), riguarda la costituzione di un Registro Centrale presso l’Autorità, definito “uno strumento utile per la tempestiva identificazione delle persone fisiche o giuridiche che detengano o controllino rapporti, conti di pagamento, conti identificati dall’IBAN e cassette di sicurezza detenuti presso gli enti che svolgono professionalmente attività di natura finanziaria, allo stato lo IOR”.
Quindi, un box ricorda che “l’Ufficio Vigilanza ha partecipato alla Conferenza annuale sulla Regolamentazione finanziaria europea e sulla Vigilanza, che si è tenuta nel dicembre 2022 a Bruxelles, cui hanno partecipato esponenti di Organismi comunitari e delle diverse Autorità di Vigilanza europee”, ed entra nel dettaglio dei temi dei lavori, dai nuovi obblighi informativi alle questioni delle criptovalute.
Infine, un terzo box riguarda il rischio di finanziamento del terrorismo nella giurisdizione, rischio considerato basso anche perché “tra il 2020 e il 2022 sono pervenute all’Autorità solo 3 segnalazione legata a presunti sospetti di finanziamento del terrorismo, tutte poi archiviate”.
Il box ricorda anche il presidente del Governatorato dello Stato di Città del Vaticano “emette periodicamente Ordinanze che aggiornano l’elenco dei soggetti che minacciano la pace e la sicurezza internazionale, incorporando le indicazioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea, nonché eventuali indicazioni fornite dall’ASIF o dalle competenti autorità preposte all’applicazione della legge”, e queste ordinanze sono state 21 nel 2022. Non ci sono box, come successo in passato, che raccontano in forma anonima, ma dettagliata, alcune segnalazioni di transazione sospetta, dando così modo di comprendere in che modo lavora l’autorità.
Infine, un dettaglio. Nel rapporto, si legge che “dal 2019, l’Ufficio Vigilanza ha condotto 4 Ispezioni sullo IOR, di cui due ad ampio spettro rispettivamente in materia CR/FT e prudenziale, un’ispezione di follow-up in materia CR/FT e una mista in ambito SEPA. Con cadenza annuale vengono inoltre svolti accertamenti in ambito FATCA per conto della SpE”. La stessa identica frase era inclusa nel rapporto 2021. Significa che non ci sono state nuove ispezioni sullo IOR. Ed è questo, forse, il dato da segnalare davvero.
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