Roma, 11 December, 2015 / 3:00 PM
Al “Bambino Gesù” aperta la “Porta della Speranza”, realizzata dai piccoli pazienti dell’ospedale pediatrico romano. Realizzata per celebrare il Giubileo della Misericordia, “la porta dei bambini riproduce la Porta Santa della basilica di San Pietro, aperta dal Santo Padre il giorno dell’Immacolata, richiamandone il significato simbolico”, spiegano dall’ospedale al Gianicolo.
“L’obiettivo – continuano - è quello di regalare ai piccoli degenti e alle loro famiglie la sensazione di essere parte di una comunità di amore e misericordia, meta verso cui conduce il cammino del Giubileo Straordinario. Nel rispetto di tutte le religioni e di tutte le diversità”.
Il progetto la Porta della Speranza del Bambino Gesù durerà tutto l'anno giubilare e prevede l'illustrazione di un itinerario storico-artistico sui pellegrinaggi del passato, con cadenza bimestrale, focalizzato in particolare sulle tappe delle zone limitrofe all'ospedale Bambino Gesù: Trastevere, Via della Lungaretta, via della Lungara, il carcere Regina Coeli e il Gianicolo, per poi concludersi nella Basilica di San Pietro, centro della cristianità.
“C’è un legame profondo tra la conversione e ciò che noi soffriamo nelle situazioni particolari. La sofferenza non è solo dolore fisico, ma soprattutto sofferenza interiore per la mancanza di senso”, spiega don Luigi, cappellano dell’Ospedale Bambino Gesù. “Quanto più lo spirito di Dio pervade la nostra vita – continua don Luigi - tanto meno soffriamo. Perché ci sentiamo meno soli. Lo Spirito Santo è forza e luce, stare uniti a Dio ha una ricaduta positiva molto grande sulle nostre sofferenze. Se questo è vero per tutti, lo è ancor di più in questo luogo. Il valore di questa porta, anche se simbolica, è importante perché invita a stare uniti al Signore, soprattutto nella sofferenza”.
Sono gli stessi operatori ospedalieri a spiegare il lavoro dei piccoli ricoverati nella struttura sanitaria: “Nei giorni scorsi gli spazi ludici dell’ospedale si sono trasformati in laboratori creativi che hanno accolto i bambini ricoverati in oncoematologia e negli altri reparti della sede del Gianicolo. Tante piccole mani hanno sbalzato il rame, tra l’odore di colla e di polistirolo”.
“Hanno lavorato insieme – spiegano ancora dal “Bambino Gesù” – , usando il tatto, la fantasia e il loro estro artistico per realizzare nel metallo più antico scene religiose scelte da loro, riprese dall'antico e dal nuovo testamento. Riunirsi per realizzare un’opera così importante, di alto valore spirituale, è stata per questi bambini l’occasione di partecipare di millenni di storia, in percorsi che sono soprattutto viaggi dell’anima”.
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