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Un servizio di EWTN News

Le promesse del Santo Rosario

San Domenico di Guzman, fondatore dell’Ordine dei Frati predicatori, fu il grande propagatore del Rosario. La tradizione vuole che, intorno al 1212 a Tolosa, il santo ebbe una visione della Vergine che gli consegnava la corona con la quale distruggere l’eresia albigese.

Da quel giorno ad oggi, la preghiera mariana è divenuta il simbolo di quelle grazie che il Signore diffonde ai fedeli. Definita come il breviario dei misteri della fede da diversi Pontefici, la sua recita richiama ad una vita di intensa attenzione alla fede ed all’amore alla Madre di Dio.

San Pio V fece recitare il santo Rosario durante la battaglia di Lepanto ottenendo la vittoria ed istituendo il quel giorno, ovvero il 7 ottobre, la festa della Madonna del Rosario.

Il beato Piergiorgio Frassati, terziario domenicano, lo portava sempre con sé chiamandolo il mio testamento.

San Domenico, accanto alla preghiera, ha ricevuto dalla Madonna diverse promesse che ne confermano lo scopo di avvicinare le anime al cielo. Le stesse furono richiamate anche dal beato domenicano Alano della Rupe, che le diffuse:

«A tutti quelli che devotamente reciteranno il mio Rosario, io prometto la mia protezione speciale e grandissime grazie».

«Chi persevererà nella recitazione del mio Rosario riceverà grazie preziosissime».

«Il Rosario sarà un'arma potentissima contro l'inferno; esso distruggerà i vizi, libererà dal peccato, dissiperà le eresie».

«Il Rosario farà fiorire le virtù e le buone opere e otterrà alle anime le più abbondanti misericordie divine; sostituirà nei cuori l'amore di Dio all'amore del mondo, elevandoli al desiderio dei beni celesti ed eterni. Quante anime si santificheranno con questo mezzo!».

«Colui che si affida a me con il Rosario, non perirà».

«Colui che reciterà devotamente il mio Rosario, meditando i suoi misteri, non sarà oppresso dalla disgrazia. Se è peccatore, si convertirà; se è giusto, crescerà in grazia e diverrà degno della vita eterna».

«I veri devoti del mio Rosario non moriranno senza i Sacramenti della Chiesa».

«Coloro che recitano il mio Rosario troveranno durante la loro vita e alla loro morte la luce di Dio, la pienezza delle Sue grazie e parteciperanno dei meriti dei beati».

«Libererò molto prontamente dal purgatorio le anime devote del mio Rosario».

«I veri figli del mio Rosario godranno di una grande gloria in Cielo».

«Quello che chiederete con il mio Rosario, lo otterrete».

«Coloro che diffonderanno il mio Rosario saranno soccorsi da me in tutte le loro necessità».

«Io ho ottenuto da mio Figlio che tutti i membri della Confraternita del Rosario abbiano per fratelli durante la vita e nell'ora della morte i santi del Cielo».

«Coloro che recitano fedelmente il mio Rosario sono tutti miei figli amatissimi, fratelli e sorelle di Gesù Cristo».

«La devozione al mio Rosario è un grande segno di predestinazione».

In chiesa, in auto o per strada, i santi ne hanno cantato la presenza legandosi a quell’amore così grande con la Madre di Dio. La devozione in Maria opera miracoli di vera conversione e serenità. Diffusissimo nel Medioevo, grazie alle Confraternite del Rosario fondate dai Padri domenicani, il Rosario è la preghiera tipica della spiritualità domenicana ed è al centro della vita cristiana rendendosi non solo preghiera cara a Dio, ma meditazione di quella bellezza che sgorga dalle decine portando l’anima alla contemplazione del cielo.

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