Roma, 15 December, 2022 / 12:30 AM
“Dona nobis pacem in terris. Possa il nostro canto inondare il mondo della luce che risplende sul volto ridente di Gesù Bambino”. È questo l’augurio di Mons. Marco Frisina, Direttore del Coro della Diocesi di Roma che anche quest’anno, per la 38esima volta, si accinge a dirigere il Concerto di Natale presso la Basilica di San Giovanni in Laterano. Il concerto ci sarà il prossimo 18 dicembre, l’ingresso è gratuito, tutti possono partecipare. L’evento è organizzato da Nova Opera ed Elevan, società di organizzazione eventi, comunicazione e sponsorship. Come ogni anno, verranno eseguiti i brani più celebri della tradizione natalizia italiani e internazionali, introdotti dalle riflessioni del Maestro Frisina. ACI stampa lo ha intervistato:
Il concerto di Natale della diocesi di Roma è giunto alla sua 38esima edizione. Quali sono le novità di quest'anno?
Il tema quest’anno è sottolineare la “Pacem in Terris”. L’idea è quella, il concerto vuole essere un momento di speranza per tante ragioni, è un augurio per uscire dalla situazione difficile in cui ci troviamo a causa del covid e della guerra, per provare ad uscire anche dalla spirale della violenza. L’idea nasce anche perché nel 2023 sarà l’anniversario di “Pacem in Terris” di Giovanni XXIII e in una situazione di guerra di questo genere è importante ricordare questa enciclica. Il concilio, la Pacem in Terris, sono momenti importanti e questo tema tornerà più volte. Ma ripeto, un concerto di Natale è sempre segno di speranza…prima di Natale si apre anche il nuovo anno, sono tanti i segnali. “Dona nobis pacem in Terris”. Possa il nostro canto inondare il mondo della luce che risplende sul volto ridente di Gesù Bambino.
Don Marco come sarà composta l'orchestra e chi può partecipare al concerto nella Papale Basilica di San Giovanni in Laterano il 18 dicembre?
Inizieremo con il Gloria di Cortona, poi i canti tradizionali, ci saranno tre quadri di natale in cui ci saranno tre icone, la luce della Notte Santa e i Magi, come per rappresentare tre momenti contemplativi sul Natale. Un concerto fiume quello di natale, la gente spesso mi fa sorridere e mi dice non avete fatto questo o l’altro canto che conosco, sarà un concerto lungo, ma la festa è tanta, la luce del Natale, questo è importante. Il concerto è aperto a tutti come sempre, le persone vengono da molto prima per prendersi i posti, è un momento di festa per tutta la diocesi. L’orchestra saranno 40 elementi, 150 coristi. Sempre enorme.
Chi canta bene prega due volte diceva Sant'Agostino. Cosa ne pensa del canto? E soprattutto del canto nel periodo di Natale? Può aiutare il fedele ad avvicinarsi al Dio che viene?
Questo è sicuro, dall’esperienza che in questi anni ho avuto, nella musica ho visto che questo accade. Chi non crede, chi appartiene ad una altra religione, inizia a credere grazie alla musica. La musica supera tutto. La gente ha bisogno di canto, di speranza, ha bisogno di sentire che la bellezza esiste, cantare, sentir cantare è un medicinale, è una cura. C’è bisogno di musica, siamo diventati amari, arrabbiati, problematici.
Il coro della diocesi di Roma ha altri eventi in programma? Ci saranno novità per il prossimo anno?
Il prossimo anno ci saranno molti eventi. Quelli liturgici seguono la nostra diocesi di Roma, anche fuori Roma abbiamo richieste, dopo il digiuno della pandemia, sono tornati gli eventi in programma. Sta ricomnciando anche l’attività nelle parrocchie, nei santuari. Importante sarà il Concerto di Natale che dirigerò io a Santiago di Campostela. Questo avverrà il 22 dicembre. Il coro sarà quello del luogo. Il giorno di Pasquetta sarò a Colonia, in Germania. La musica è uno strumento di evangelizzazione, è potente. Mi hanno invitato anche in Cina, alla musica nessuno chiude la porta. Ecco questo è importante: capire che davanti alla bellezza dell’arte e della musica, gli uomini aprono la porte.
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