Città del Vaticano , 07 December, 2022 / 9:15 AM
Papa Francesco prosegue il suo ciclo di catechesi sul discernimento e oggi concentra la sua riflessione dell'udienza generale sul tema della conferma della buona scelta.
"Uno dei segni distintivi dello spirito buono - ha osservato il Papa - è il fatto che esso comunica una pace che dura nel tempo. Una pace che porta armonia, unità, fervore, zelo: questi sono tutti segni importanti che vanno in favore della bontà della decisione presa".
"La vita spirituale - ha spiegato ancora - è circolare: la bontà di una scelta è di giovamento a tutti gli ambiti della nostra vita. Perché è partecipazione alla creatività di Dio".
"Possiamo riconoscere - ha detto - alcuni aspetti importanti che aiutano a leggere il tempo successivo alla decisione come possibile conferma della sua bontà. Un primo aspetto è se la decisione viene considerata come un possibile segno di risposta all’amore e alla generosità che il Signore ha nei miei confronti. Non nasce da paura, ma dalla gratitudine per il bene ricevuto, che muove il cuore a vivere con liberalità la relazione con il Signore".
Un secondo aspetto "è la consapevolezza di sentirsi al proprio posto nella vita, e parte di un disegno più grande, a cui si desidera offrire il proprio contributo. Un altro buon segno di conferma è il fatto di rimanere liberi nei confronti di quanto deciso, disposti a rimetterlo in discussione, anche a rinunciarvi di fronte a possibili smentite, cercando di trovare in esse un possibile insegnamento del Signore. Questo non perché Lui voglia privarci di ciò che ci è caro, ma per viverlo con libertà, senza attaccamento. Solo Dio sa che cosa è veramente buono per noi. La possessività è nemica del bene e uccide l’affetto: i tanti casi di violenza in ambito domestico, di cui abbiamo purtroppo notizie frequenti, nascono quasi sempre dalla pretesa di possedere l’affetto dell’altro, dalla ricerca di una sicurezza assoluta che uccide la libertà e soffoca la vita, rendendola un inferno. Possiamo amare solo nella libertà".
In conclusione il Papa ha parlato anche del "timore di Dio, cioè il rispetto di Dio, condizione indispensabile per accogliere il dono della Sapienza. È il timore che scaccia ogni altro timore, perché orientato a Colui che è Signore di tutte le cose. Ciò che conta è che la nostra fiducia sia riposta nel Signore dell’universo, che ci ama immensamente e sa che possiamo costruire con Lui qualcosa di stupendo, di eterno".
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