Città del Vaticano , 01 December, 2022 / 11:29 AM
"Come sapete, non mancano per me momenti di incontro personale, fraterno e affettuoso, con il Papa emerito. A dirlo è stato questa mattina Papa Francesco nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico in occasione del conferimento del Premio Ratzinger 2022, giunto alla sua dodicesima edizione. I premiati di quest’anno sono Padre Michel Fédou e Joseph Halevi Horowitz Weiler. "Tutti - ha detto Papa Francesco parlando di Benedetto XVI- sentiamo la sua presenza spirituale e il suo accompagnamento nella preghiera per la Chiesa intera. Ma questa occasione è importante per riaffermare che anche il contributo della sua opera teologica e più in generale del suo pensiero continua ad essere fecondo e operante.
Abbiamo recentemente commemorato il 60° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II. Come sappiamo, Benedetto XVI vi ha partecipato personalmente come esperto e ha avuto un ruolo importante nella genesi di alcuni documenti; e poi è stato chiamato a guidare la comunità ecclesiale nella sua attuazione, sia al fianco di San Giovanni Paolo II, sia come Pastore della Chiesa universale. Egli ci ha aiutato a leggere i documenti conciliari in profondità, proponendoci una “ermeneutica della riforma e della continuità”.
Parlando dei due premiati il Papa ha ricordato che Padre Michel Fédou è "un valente erede e continuatore della grande tradizione della teologia francese, che ha dato alla Chiesa maestri della levatura del Padre Henri De Lubac e imprese culturali solide e coraggiose come le Sources Chrétiennes, la cui pubblicazione iniziò ottant’anni or sono".
Joseph Halevi Horowitz Weiler poi prima personalità di religione ebraica a cui viene attribuito il Premio Ratzinger. "In un momento difficile,- ha detto Papa Francesco- in cui ciò era stato messo in dubbio, il Papa Benedetto ha affermato con decisione e fierezza che «un obiettivo del suo personale lavoro teologico era stata fin dall’inizio la condivisione e la promozione di tutti i passi di riconciliazione fra cristiani ed ebrei fatti a partire dal Concilio» ".
Tutto si incentra sul "rapporto tra la fede e la ragione giuridica nel mondo contemporaneo; la crisi del positivismo giuridico e i conflitti generati da un’estensione senza limiti dei diritti soggettivi; la giusta comprensione dell’esercizio della libertà religiosa in una cultura che tende a relegare la religione all’ambito privato. Papa Benedetto ha sempre considerato centrali questi temi per il dialogo della fede con la società contemporanea. E il Prof. Weiler non solo ha condotto su di essi studi approfonditi, ma ha anche preso posizioni coraggiose, passando, quando necessario, dal piano accademico a quello della discussione, e noi potremmo dire del “discernimento”, per la ricerca del consenso su valori fondamentali e il superamento dei conflitti per il bene comune. Che in ciò credenti ebrei e cristiani possano trovarsi uniti è un segno di grande speranza".
Il Papa ha anche ricordato l'impegno della Fondazione Ratzinger in Vaticano in collaborazione con le altre fondazioni pontificie dedicate a Giovanni Paolo II e Giovanni Paolo I, e il progresso della pubblicazione dell' Opera Omnia di Benedetto XVI- Joseph Ratzinger, ormai quasi conclusa in tedesco, ma ancora a rilento in altre lingue.
A rivolgere il saluto al Papa il cardinale Ravasi e Padre Lombardi, che ha gestito la consegna del premio. Dopo la cerimonia prevedibilmente i premiati saranno ricevuti da Benedetto XVI la Monastero Mater Ecclesiae.
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