San Gallo, 04 November, 2022 / 12:30 AM
Due rinnovi e due nuovi mandati, tra i presidenti delle quattro commissioni del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, l’organismo che riunisce i presidenti delle conferenze episcopali di tutta Europa. Al termine della plenaria del 27 – 28 ottobre, che si è tenuta online, il CCCE si dà una nuova struttura per il prossimo quinquennio, che è un po’ lo specchio di quello che sta avvenendo oggi in Europa.
E non può che essere particolarmente significativa la scelta dell’esarca apostolico per i fedeli ucraini di rito bizantino residenti in Germania e Scandinavia Bohdan Dzyurakh come presidente della Commissione Pastorale Sociale. Ucraino.
La sua presenza porta la voce dell’Ucraina tra gli alti ranghi del CCEE, ma non si può dire che sia una scelta solo politica. Il profilo di Dzyurakh è in effetti interessante. Classe 1967, militare dal 1985 al 1987, matura la vocazione al sacerdozio e viene ordinato sacerdote nel 1991, anno in cui è diventato redentorista. Ha conseguito il dottorato in Polonia, ha studiato a Strasburgo e Innsbruck prima di tornare in patria.
Vescovo dal 2005, con vari incarichi da ausiliare prima e in Curia poi, dal 2021 ha la guida pastorale dei greco cattolici ucraini di Germania e Scandinavia. Dzyurakh non è solo la voce ucraina nel CCEE, ma è anche un vescovo dalla vera esperienza europea.
Altra nuova nomina è quella del vescovo Claudio Giuliodori come presidente della Commissione Giovani. Giuliodori è attualmente assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Dal 1998 al 2007 è stato direttore dell’Ufficio Nazionale delle Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana, e dal 2007 al 2013 vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia.
Tra le conferme, quella dell’arcivescovo di Riga Zbignevs Stankevics come presidente della commissione Evangelizzazione e Cultura, e quelle dell’arcivescovo Leo Cushley di Edimburgo in Scozia come presidente della Commissione Famiglia e Vita.
Presidente della commissione finanze è stato eletto il vescovo di San Gallo Markus Büchel, e membri sono stati eletti i segretari generali della Conferenza Episcopale Italiana e Tedesca, l’arcivescovo Giuseppe Baturi e la dottoressa Beate Gilles.
Sarà questa la struttura del CCEE per i prossimi cinque anni, dopo che lo scorso hanno è stato nominato il nuovo presidente nella persona dell’arcivescovo Gintaras Grusas di Vilnius.
Le elezioni sono arrivate al termine della plenaria, che si è tenuta online anche perché l’appuntamento dei vescovi europei sarà a Praga, per la tappa continentale del Sinodo, il prossimo febbraio.
Come al solito, c’è stata una relazione introduttiva del Cardinale Marc Ouellet, prefetto del Dicastero per i Vescovi, il quale ha ribadito l’impegno dei pastori della Chiesa cattolica in Europa di “testimoniare la Pace e restaurarla dove è calpestata. Le nostre armi sono antiche e sempre nuove: la preghiera, il dialogo, l’aiuto umanitario, la solidarietà con le vittime di aggressione ed oppressione”.
L’arcivescovo Visvaldas Kulbokas, nunzio apostolico in Ucraina, ha aggiornato della situazione, mentre l’arcivescovo Grusas all’inizio della sua prolusione ha sottolineato che “in questo momento così difficile per tutta l’Europa, il nostro cuore è rivolto all’Ucraina: chiediamo ai Responsabili delle Nazioni che fermino la guerra; diciamo basta a tutta questa sofferenza e alla spirale di violenza, distruzione e morte a cui è costretto il popolo ucraino. Insieme a Papa Francesco chiediamo la pace”.
Lo sguardo è ora alla prossima tappa continentale del Sinodo, il cui obiettivo è ‘formulare più accuratamente le domande aperte, circostanziare e approfondire meglio le intuizioni che giungono dalle Chiese locali, ora in una prospettiva continentale’.”
Il Cardinale Jean-Claude Hollerich, relatore generale del Sinodo, e il Cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo, hanno aggiornato sul percorso sinodale.
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