Roma, 24 September, 2022 / 10:00 AM
Domani la Chiesa Cattolica celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Una Giornata istituita nel 1914 da Papa Pio X come Giornata Nazionale dell’Emigrante, segno di vicinanza e attenzione agli emigranti italiani che cercavano fortuna all’estero.
Nel 1973 la Giornata fu rinominata Giornata delle Migrazioni e oggi, celebrata a livello mondiale, come Giornata del Migrante e del Rifugiato, occasione per mettere al centro il tema di coloro che, per varie ragioni, lasciano il loro Paese per un luogo diverso e per una vita diversa e più dignitosa.
Ma anche occasione per pregare per i tanti che in questi viaggi, spesso su mezzi di fortuna, perdono la vita e per riflettere sulle opportunità offerte dalla migrazione. La Giornata da alcuni anni si celebra l’ultima domenica di settembre: quest’anno il tema scelto da Papa Francesco è “Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati”. A livello italiano la giornata nazionale si celebrerà in Sardegna su iniziativa della Commissione Cei per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes. Nella cattedrale di Iglesias, domani alle ore 11, la celebrazione eucaristica presieduta da vescovo di Iglesias Giovanni Paolo Zedda, delegato Migrantes della Conferenza Episcopale Sarda. Papa Francesco, in un passaggio dell’Enciclica Fratelli Tutti ha ricordato che “Le migrazioni costituiranno un elemento fondante del futuro del mondo”.
Un concetto che ha ripetuto nel Messaggio per la Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato di quest’anno. Nel mondo sono 280 milioni le persone che si sono messe in cammino dal Sud al Nord, da Nord a Sud, da Est a Ovest, da Ovest ad Est. “Non c’è Paese, non c’è popolo che non sia in cammino. Tra questi saranno ormai 90 milioni i richiedenti asilo e rifugiati al termine di questo anno, anche in seguito alla tragica guerra in Ucraina, che ha costretto a lasciare le proprie città e le proprie case per mettersi in fuga oltre sei milioni e mezzo di persone, soprattutto donne e bambini”, sottolinea il presidente della Fondazione Migrantes, l’arcivescovo Gian Carlo Perego, in un editoriale pubblicato sulla rivista “Migranti-Press” edito dall’organismo pastorale della Cei. “Sono – spiega - le vittime, spesso dimenticate, di oltre 30 guerre dimenticate, dei disastri ambientali, dei popoli alla fame. Sono le vittime della tratta, della violenza e di ogni forma di sfruttamento. Con loro siamo chiamati a rigenerare le città, l’Italia, l’Europa, sempre più stanche, abitate da anziani, spopolate, coniugando i quattro verbi che caratterizzano le tappe del cammino delle persone e le soste: accogliere, tutelare, promuovere, integrare”.
Sono tante le celebrazioni in tutte le diocesi italiane per celebrare la Giornata. A Crema sarà il vescovo Daniele Giannotti a presiedere la celebrazione “internazionale” nella cattedrale durante la quale le letture, i canti, le preghiere verranno pronunciate in diverse lingue. Messa presieduta dal vescovo anche nella diocesi di Ravenna-Cervia, Lorenzo Ghizzoni, concelebrata dal direttore dell’ufficio Migrantes padre Vincenzo Tomaiuoli. L’invito del direttore è che “questa giornata diventi un’occasione per aumentare nei nostri fedeli la consapevolezza che il nostro futuro lo costruiamo nella misura in cui sappiamo coinvolgere anche i migranti e i rifugiati”. Tre celebrazioni eucaristiche a Brescia: alle 10 con la presenza della comunità filippina e latinoamericana nella chiesa dei Santi Faustino e Giovita; alle 10.30 nella parrocchia di Sant’Alessandro la S. Messa presieduta dal Vicario Generale,mons. Gaetano Fontana ed animata dalle comunità srylankese, ucraina e africana di lingua francese; alle 11 nella parrocchia della Stocchetta con le comunità africane di lingua inglese e con la comunità polacca. Celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Giovanni Mosciatti nella cattedrale di Imola “accompagnando nella preghiera tutti coloro che per motivi di lavoro, di guerra, di povertà vivono l’esperienza dell’emigrazione”, ha detto il direttore Migrantes don Maurizio Ardini.
A Faenza Messa dei Popoli nella chiesa di San Marco, curata dall’Ufficio Pastorale Migrantes. A Messina sarà mons. Giuseppe La Speme, delegato arcivescovile per la Cattedrale a presiedere la celebrazione eucaristica animata dalle cappellanie cattoliche e dai volontari dell’Ufficio diocesano Migrantes, durante la quale 23 giovani filippini riceveranno il sacramento della Confermazione.
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