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La Roma di Sant'Ignazio, quella cappelletta a 14 chilometri da Roma, La Storta

Allontanandoci dalla cinta muraria di Roma, dal centro antico, si trovano nei dintorni degli importantissimi luoghi ignaziani.

Il più famoso e significativo nella vita del santo spagnolo nei pressi di Roma è La Storta. Oggi è un borgo sulla Cassia ed è a 14 chilometri da Porta del Popolo, ma la tradizione, prima orale poi documentata dal 1631, racconta che questo è il luogo in cui Sant'Iganzio ebbe la celebre visione del novembre del 1537. Una esperienza mistica raccontata da  Laínez, Nadal, Canisio e dallo stesso Ignazio nel Diario e nella Autobiografia edita da Gonsalvo de Câmara.

Riviviamola insieme ai cronisti ignaziani quella esperienza grazie alla sintesi di Padre Antonio Maria de Aldama. 

Ignazio Pietro Favre e Diego Laínez erano in viaggio da Vicenza a Roma. Durante il viaggio Favre e Laínez celebravano la Messa ogni giorno, ma Ignazio, pur essendo già sacerdote, aveva deciso di aspettare un anno prima di celebrare la Messa; così riceveva la comunione da uno dei suoi compagni. Per tutto questo tempo Ignazio aveva " molti sentimenti spirituali, specialmente nella santa Eucarestia" scrive Laínez e  Ignazio stesso scriva che "chiedeva alla Santissima Vergine che volesse metterlo con il suo Figlio".

Come raccontano i suoi compagni di viaggio Ignazio disse che gli sembrava come se Dio gli imprimesse nel cuore queste parole: "Io vi sarò propizio a Roma" o, "Io sarò con voi". E ancora "non sapendo che cosa volessero significare queste parole, diceva: - Io non so che cosa sarà di noi; forse saremo crocifissi a Roma" confida Laínez.

Ouando giunsero qui a La Storta alcune miglia prima di arrivare a Roma, Ignazio entrò nella cappelletta a pregare e "sentì un tal mutamento nell'anima, e vide così chiaramente che Dio Padre lo metteva con Cristo suo Figlio, che non avrebbe l'animo di dubitare di questo, che cioè Dio Padre lo metteva con il suo Figlio" scrive il santo nella Autobiografia".

"Gli sembrò di vedere Cristo con la croce sulle spalle, e vicino a lui il Padre che gli diceva:'Desidero che tu prenda costui come tuo servo'. E così Gesù lo prese e gli disse: 'Desidero che tu ci serva'. Perciò, provando una grande devozione per questo santissimo nome,volle che la congregazione si chiamasse la Compagnia di Gesù" racconta Laínez.

Il 23 febbraio 1544, Ignazio pieno ancora della ricchezza spirituale di questa grazia scriveva  nel suo Diario di "quando il Padre mi mise con il Figlio". Aveva profondamente impresso dentro di sé il nome di Gesù, e durante la Messa, mentre teneva il Santissimo Sacramento,si trovò a dire spontaneamente che non avrebbe mai abbandonato Gesù per nulla al mondo.

La cappelletta de La Storta non ha davvero molto di speciale dal punto di vista artistico. Questa antica stazione di posta sulla strada verso Roma sulla via Francigena, oggi ospita la sede del vescovo e la cattedrale della sede suburbicaria di Porto-Santa Rufina, diocesi che si estende tra il Grande Raccordo Anulare ed il Mar Tirreno.

 

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