Firenze, 11 November, 2015 / 11:00 AM
Un discorso di prospettiva. E’ l’opinione - raccolta da Acistampa - dell’Arcivescovo eletto di Bologna Mons. Matteo Maria Zuppi sul discorso che ieri Papa Francesco ha tenuto al V Convegno Ecclesiale Nazionale a Firenze.
Io credo che sia stato un discorso soprattutto di prospettiva, ma anche di grande riconoscimento alla storia e alla tradizione migliore della Chiesa Italiana. E’ stato un discorso senza timori, senza ecclesiasticismi con un senso di libertà che viene dal Concilio Vaticano II in cui i pastori e il Popolo di Dio si ritrovano insieme per cercare di parlare a tutti e di raggiungere tutti.
Quale punto del discorso del Papa l’ha maggiormente colpita?
E’ bellissima l’immagine dei poveri: di avere noi quella metà della medaglia. Dobbiamo ricordarci che l’abbiamo e che loro sono nostri figli.
Non una Chiesa chiusa, piuttosto una Chiesa accidentata sulle vie del mondo…
Direi che questa è una delle insistenze di Papa Francesco fin dall’inizio del pontificato. Averlo detto con questa chiarezza alla Chiesa Italiana, insistendo sulla creatività, ecco sono certo che questo aiuterà le parrocchie, le comunità a vivere questo spirito e a trovare le risposte. Non è un programma pastorale. E’ molto di più.
Come riparte da qui la Chiesa Italiana?
Certamente con molto entusiasmo. E con molta gioia!
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