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Il Cardinale Cantalamessa: "Serviamo i fratelli o ci serviamo dei fratelli?"

Il Cardinale Cantalamessa tiene la quinta e ultima meditazione del tempo di Quaresima alla presenza di Papa Francesco in Aula Paolo VI . Continua la catechesi 2022 dal tema: "Prendete, mangiate: questo è il mio corpo”. Oggi il cappuccino parte dalla nota pagina evangelica in cui Gesù si china per lavare i piedi dei discepoli.

"È importante comprendere bene il significato che ha per Giovanni il gesto della lavanda dei piedi". Essa aiuta a capire -dice il predicatore della Casa pontificia - come si può fare dell’esistenza un’Eucaristia e così imitare nella vita ciò che si celebra sull’altare".

Per Giovanni, la nuova Pasqua non comincia tanto nel Cenacolo, "quando si istituisce il rito che la deve commemorare", in quanto "si sa che l’ultima cena di Giovanni non è una cena pasquale”. Inizia piuttosto sulla "croce quando si compie il fatto che deve essere commemorato". È lì che "avviene il passaggio dalla Pasqua antica a quella nuova".

Da qui subentra lo "spirito del servizio". Per il cappuccino "il servizio è una cosa neutra: indica una condizione di vita, o un modo di rapportarsi agli altri nel proprio lavoro, un essere alle dipendenze di altri".

Il servizio di cui parla il Vangelo "è tutt’altra cosa, anche se non esclude di per sé, né squalifica necessariamente il servizio come è inteso dal mondo. La differenza è tutta nelle motivazioni e nell’atteggiamento interiore con cui il servizio è fatto".

Per Cantalamessa il servizio evangelico "all’opposto di quello del mondo, non è proprio dell’inferiore, del bisognoso, di chi non ha; ma lo è piuttosto di chi possiede, di chi è posto in alto, di chi ha".

Accanto alla gratuità, "il servizio esprime un’altra grande caratteristica dell’agápe divina: l’umiltà". "Carità e umiltà, insieme, formano il servizio evangelico. Cosa dunque ha fatto Gesù per definirsi umile? Si è abbassato, è disceso per servire! Dal momento dell’ incarnazione non ha fatto altro che discendere, fino al punto estremo, quando si è inginocchiato", dice il Cardinale.

Serve “una revisione coraggiosa della nostra vita, per vedere se essa è veramente un servizio e se in questo servizio c’è amore e umiltà”. Questo il centro della quinta predica di Quaresima.

"Il punto fondamentale è sapere se noi serviamo i fratelli, o invece ci serviamo dei fratelli. Si serve dei fratelli e li strumentalizza colui che, magari, si fa in quattro per gli altri, ma in tutto ciò che fa non è disinteressato, cerca, in qualche modo, l’approvazione, il plauso oppure la soddisfazione di sentirsi, nel suo intimo, a posto e benefattore", spiega bene il predicatore.

“Gran parte della sofferenza che affligge le famiglie o la società è dovuta a qualche spirito autoritario, dispotico, che col pretesto di servire gli altri li asserve”, il monito di Cantalamessa.

È possibile che questo qualcuno siamo noi. Se ci viene un piccolo dubbio in questo senso, sarebbe buona cosa che interrogassimo sinceramente chi ci vive accanto e dessimo loro la possibilità di esprimersi senza timore. Se risulta che anche noi rendiamo la vita difficile, con il nostro carattere, a qualcuno, dobbiamo accettare con umiltà la realtà e ripensare il nostro servizio”, conclude cosi la sua predica il predicatore augurando a tutti una Buona Pasqua.

 

 

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